Tantissimi utenti in questi giorni stanno segnalando chiamate da parte di operatori telefonici che avvisano di un’imminente interruzione del servizio internet: cerchiamo di capire cosa sta succedendo davvero.
Pensate un attimo alla centralità di internet al giorno d’oggi, a quanto lo utilizziamo nel corso della giornata e quanto sia indispensabile per tantissimi motivi. Non si tratta solo di non poter più navigare sul web, leggere notizie, fare acquisti, vedere film o serie tv, o giocare in multiplayer con gli amici. Internet può essere indispensabile per chi ad esempio ha deciso di optare per un’offerta solo dati e dunque necessità del servizio anche solo per chiamare in caso di emergenza amici o parenti.
Ma non solo, internet oggi è indispensabile anche per controllare il conto in banca, effettuare bonifici e pagamenti rateali. Se il servizio internet si dovesse interrompere e i circuiti bancari ad esso collegati non funzionare, il problema sarebbe di natura economica e non consentire alle persone di pagare nemmeno i beni di prima necessità.
Basta pensare a quanto successo domenica mattina con il circuito MasterCard che improvvisamente ha smesso di funzionare in tutto il mondo e che per fortuna è stato risolto nel giro di poche ore. Sempre più persone si affidano ormai a sistemi di pagamento esclusivamente digitali e questo in caso di guasto prolungato potrebbe generare un vero e proprio caos.
Senza necessariamente andare con la mente a scenari catastrofici, la semplice interruzione del servizio internet di casa o dello smartphone per un periodo di tempo prolungato può essere un enorme problema, visto che sono milioni le persone che lavorano in smartworking nel mondo e l’assenza di internet non permetterebbe loro di portare avanti la propria mansione, costringendoli a soluzioni d’emergenza per ovviare.
L’idea che il servizio internet possa essere interrotto per problematiche ai server o manutenzione metterebbe chiunque in allarme, porterebbe a dover trovare una soluzione immediata per scongiurare le conseguenze che questa interruzione avrebbe nella loro vita. La notizia dunque che ci sono operatori call center che avvisano gli utenti di questo rischio genera preoccupazione, ma è davvero così?
Le segnalazioni giunte sul web in questi giorni svelano che questi operatori si presentano come dipendenti di un gestore telefonico e dopo aver sciorinato dei dati riguardanti l’utente e la sua utenza – dettagli che in teoria dovrebbe conoscere solo l’azienda a cui ci si appoggia per usufruire del servizio – per confermare l’identità, svelano che per questioni di aggiornamento e manutenzione il servizio internet verrà interrotto per 20 giorni.
Un disagio enorme che può spingere l’utente ad andare nel panico e a voler trovare immediatamente una soluzione per ovviare al problema. Ciò che dall’esterno viene da chiedersi è come mai un simile intervento, che data la portata coinvolgerebbe non solo i singoli utenti ma tutti coloro che beneficiano del servizio, non viene comunicato ufficialmente e in maniera pubblica dall’azienda stessa?
Qualora un utente decidesse di non rispondere ad un numero che non conosce o semplicemente per varie ragioni non potesse rispondere prima del presunto blackout, in questo modo si troverebbe di fronte al disservizio senza esserne a conoscenza. Inoltre, se il problema è così imminente, perché non mandare messaggi a tutti invece di chiamare singolarmente gli utenti?
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La metodologia di comunicazione è un primo campanello d’allarme, ma anche il fatto che prima di avvisare del disservizio vengano chieste conferme sui dati anagrafici e i dettagli del contratto dovrebbe sollevare una barriera, visto che l’azienda che fornisce il servizio è già a conoscenza di questi dati e anzi ci starebbe chiamando proprio perché sa chi siamo e di quale servizio usufruiamo.
I dubbi sono leciti ed infatti dopo aver spaventato la vittima a dovere, l’operatore telefonico offre una soluzione per ovviare alla problematica poco prima palesata. Quale? Un cambio di gestore telefonico che lo salverà da questa situazione. Se l’utente in preda al panico dovesse accettare – basta una conferma a voce durante la chiamata – si troverebbe con un doppio contratto telefonico da pagare.
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Ovviamente non esiste alcun tipo di disservizio e l’avvertimento viene utilizzato esclusivamente per spaventare la vittima e spingerla ad agire d’impulso. La cosa migliore da fare in un caso simile è chiudere il telefono, scegliete voi il metodo che ritenete più opportuno per farlo, quindi contattare il customer care del vostro operatore per chiedere conferma di ciò che vi è stato detto.