I medici insistono a studiare il problema del sonno: vogliono sensibilizzare tutti sui pericoli a cui si va incontro.
Si è scomodato anche un infettivologo a parlare del sonno, anche se aveva altre ragioni per farlo. Matteo Bassetti dal letto di un albergo (quello della moglie), spiega come sia fondamentale il sonno nella vita di tutti i giorni. E ci sono anche altri studi autorevoli.
Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, da qualche mese è alla guida del Consiglio superiore di sanità della Liguria. Ha da poco postato un video di circa 4 minuti seduto su un letto, in pigiama. “Il sonno è fondamentale per la vostra salute – ha detto – bisogna dormire un numero di ore sufficienti di notte, almeno sei-sette ore”.
Ma cosa può succedere se si dorme molto meno? “Dormire meno di 6 ore a notte può avere effetti devastanti sulle funzioni cognitive – ha aggiunto l’infettivologo – al punto da essere paragonabile all’assunzione di alcol”. “Uno studio della Harvard Medical School – prosegue Bassetti – rivela che dopo 17 ore di veglia le nostre capacità cognitive equivalgono a quelle di una persona con un tasso alcolemico dello 0,05%. Dopo 24 ore, si arriva addirittura allo 0,10%, oltre il limite legale per la guida”. E non è l’unico a lanciare l’allarme.
Cosa ti può succedere se dormi meno di 6 ore a notte
Secondo un altro studio autorevole il sonno profondo funziona come una sorta di lavatrice o lavastoviglie per il nostro cervello, ripulendolo dalle tossine accumulate durante il giorno. Attenzione all’uso di sonniferi: l’uso di farmaci per l’insonnia potrebbe interferire con questo processo, con possibili effetti negativi sulle funzioni cognitivi. A rivelarlo è uno studio pubblicato dall’Università di Copenhagen sulla rivista Cell.
Secondo lo studio danese, durante il sonno profondo, una parte del cervello chiamata tronco encefalico rilascia ondate di noradrenalina a intervalli di circa 50 secondi. Questo neurotrasmettitore regola la contrazione dei vasi sanguigni cerebrali, spingendo il liquido cerebrospinale attraverso il cervello per rimuovere i prodotti di scarto. Il processo è simile ad “accendere la lavastoviglie prima di andare a letto e svegliarsi con il cervello pulito” – ha detto un coordinatore dello studio, il dottor Maiken Nedergaard. Le stesse ricerche hanno dimostrato come un farmaco per l’insonnia diminuisca del 50% le onde di noradrenalina nelle fasi di sonno profondo.
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“Sempre più persone fanno uso di sonniferi. È fondamentale comprendere se questi garantiscono un sonno veramente sano”, ha dichiarato Natalie Hauglund, prima autrice dello studio. Un’altra recente ricerca ha confermato come sia fondamentale il sonno profondo, specialmente per chi soffre d’ansia. Una notte insonne, infatti, può aumentare i livelli di ansia del 30%: “il sonno profondo può agire come un ansiolitico naturale, a patto che si dorma bene e a sufficienza ogni notte”.
