Ma quanto è bello svegliarsi tardi nel fine settimana? Uno studio rivela gli effetti benefici di questa abitudine domenicale.
Si lavora tutta la settimana con ritmi frenetici, poi arriva il weekend e non desidereremmo altro che dormire fino alle 11:00 e rilassarci per tutta la giornata di domenica, senza fare niente. Allo stesso tempo, però, così facendo rischieremmo di “buttar via” il weekend. E per questo in molti, spinti dal senso di colpa, decidono di riempire anche i fine settimana.
Decidono quindi di organizzare attività fuori casa durante il weekend, ad esempio gite culturali, giornate di escursionismo, gire fuori porta oppure pranzi e cene con amici e parenti che richiedono una pianificazione capillare e, a volte, comportano anche una buona dose di stress.
Ma se vi dicessimo che invece dormire fino a tardi per recuperare il sonno perso durante la settimana può avere effetti incredibilmente benefici sul nostro organismo? A confermarlo è uno studio portato avanti dal National Centre for Cardiovascular Disease di Pechino, capitanato dal dottor Yanjun Song. Scopriamo di cosa si tratta!
Questo studio è stato appena presentato Congresso della Società Europea di Cardiologia tenutosi a Londra dal 30 agosto al 2 settembre. Esso ha coinvolto oltre 90mila soggetti, di cui ha seguito le abitudini del sonno per oltre 14 anni. Ebbene sì, uno studio che li ha accompagnati per quasi 3 lustri!
Lo scopo ero quello di verificare se e come recuperare le ore di sonno perse durante la settimana nel weekend potesse influire sulla salute dei soggetti. E ciò che è saltato fuori è strabiliante: dormire fino a tardi nel weekend potrebbe ridurre il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari di circa il 20%!
I soggetti, tutti abituati a dormire 7 ore a notte o meno (sapete che andare a dormire dopo la mezzanotte potrebbe alterare il funzionamento cerebrale?), sono infatti stati suddivisi in vari gruppi: il primo ha recuperato poco e niente sonno nel weekend, il secondo un massimo di 0,45 ore, il terzo da 0,45 a 1,28 ore e infine il quarto gruppo, con un recupero di oltre un’ora e mezza.
Ebbene, dopo 14 anni di monitoraggio, avvenuto con strumenti quali smartwatch o simili, il gruppo che aveva recuperato più ore di sonno aveva sviluppato malattie cardiovascolari nel 20% di casi in meno rispetto al gruppo 1. Finalmente la scienza ci ha autorizzato a poltrire a letto la domenica mattina senza sentirci in colpa. E anzi, prendendoci cura del nostro cuore!