Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha aggiornato l’elenco delle malattie professionali che danno diritto ad indennizzi. Ecco quali sono.
Il DL è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 13 gennaio 2024. La lista delle malattie professionali si arricchisce di new entry che i lavoratori devono conoscere per capire a cosa hanno diritto. Le malattie professionali sono pericolose, spesso sottovalutate, lente nella loro manifestazione. Per poterne dare una definizione occorre valutare il livello di specificità in base al contesto, preventivo, assicurativo oppure epidemiologico.
Il Ministero del Lavoro individua nella malattia professionale un qualsiasi stato morboso che può essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa. In questo modo si distingue la malattia professionale – caratterizzata da graduale e progressiva azione di fattori presenti nel luogo di lavoro – dall’infortunio – caratterizzato da traumaticità immediata.
Il lavoratore ha l’onere di denunciare la malattia professionale (articolo 139 del DPR 1124/1965 Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali) sia alle Direzioni territoriali del lavoro sia alle ASL che all’INAIL. Ma quali sono le nuove malattie professionali aggiunte all’elenco?
Il Decreto del 15 novembre 2023 facilmente consultabile sul sito della Gazzetta Ufficiale contiene tre liste in allegato. Una Lista I con le malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità, una Lista II con malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità e una Lista III con le malattie con possibile origine lavorativa. Procediamo con qualche esempio.
Tra le malattia con elevata probabilità c’è la dermatite allergica da contatto, l’asma bronchiale e vari tumori. L’anemia emolitica, le ulcere cutanee, i granulomi cutanei, l’osteomalacia, il parkinsonismo manganico, la sindrome psico-organica.
Nella lista II ci sono i casi di fibrosi polmonare e il tumore ai polmoni, cerebrale e alla cervice uterina. Continuiamo con il carcinoma delle cavità nasali, la sclerodermia, l’artrite reumatoide, la sindrome da sovraccarico biomeccanico, la talalgia plantare, la tendinite del tendine di Achille e la sindrome del tunnel tarsale.
Tra le malattie professionali della Lista III citiamo il sarcoma dei tessuti molli, il disturbo dell’adattamento cronico, il disturbo post-traumatico cronico da stress, la poliangite microscopica e la granulomatosi di Wegener. Ogni patologia è distinta per agente che potrebbe averla provocata ed è associata ad un preciso codice identificativo che deve essere indicato in fase di denuncia dopo l’accertamento della malattia da parte di uno specialista. Per qualsiasi dubbio rivolgiti al Caf e al tuo medico curante che ti sapranno indicare i passi da seguire.