Una “variante” che si comporta in maniera diversa rispetto all’Alzheimer, la nuova scoperta potrebbe trasformare la vita di molte persone.
Non tutti sono a conoscenza dell’esistenza molte altre infermità simili all’Alzheimer e della loro capacità di condizionare fortemente la vita di qualsiasi persona ne sia affetta. Una scoperta recente, a tal proposito, ha messo in luce una nuova forma di demenza.
L’Alzheimer è dunque una malattia subdola che attacca le cellule neuronali danneggiandone il funzionamento. Il più delle volte, questo disturbo causa problemi alla memoria a breve termine e disorientamento, fino a degenerare nel corso degli anni per poi deteriorare il linguaggio e le capacità motorie.
Dopo oltre 100 anni di studi, i quali sono cominciati agli inizi del ‘900 grazie all’omonimo medico tedesco, ancora non sono precisamente note le cause dell’Alzheimer. È stato tuttavia studiato che potrebbe avere origine dallo stile di vita, nonché in fattori genetici e ambientali.
Una recente scoperta molto importante legata all’Alzheimer riguarda una nuova forma di demenza, la quale ha caratteristiche e implicazioni simili ma ha origini diverse. Questo potrebbe cambiare le carte in tavola nel mondo della medicina, soprattutto per i ricercatori che sono a caccia di metodi sempre più precisi e mirati per curare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e la nuova LATE.
Le sue affinità con l’Alzheimer sono tantissime, al punto che questa malattia di nome LATE non era stata ancora definita come forma di demenza. Tradotto dall’inglese, Late vuol dire “tardi”, ma il nome deriva dall’acronimo di Limbic predominant Age-related Tdp-43 Encefalopathy, ovvero encefalopatia TDP-43: scopriamo di più su come si manifesta questa malattia ipocrita come l’Alzheimer.
Perdita di memoria, disorientamento e cambi d’umore caratterizzano la LATE proprio come l’Alzheimer. Dato che entrambe nascono dall’accumulo di proteine nocive nel cervello si tendono ad associare alla stessa malattia neurodegenerativa, ma in realtà hanno alcune differenze molto sottili.
La LATE non tira in ballo solo il cervello, ma ha delle conseguenze anche sul sistema limbico con gravi ripercussioni su memoria a breve termine e olfatto, come suggerisce parte del nome Limbic predominant. Il resto del nome di questa malattia, invece, è Age-related Tdp-43 Encefalopathy perché coinvolge la proteina TDP-43 la quale, a seconda di dov’è situata nel cervello, causa l’avanzamento in diversi stadi d’infermità.
L’ultimo studio di questa malattia risale a qualche anno fa e, come riporta brainer.it, le proteine sono proprio la sottile differenza fra la LATE e l’Alzheimer, dato che quest’ultima tira in ballo amiloide, che compone i tessuti dei nostri organi, e la tau, proteina che provvede alla stabilizzazione del citoscheletro dei neuroni.