Qual è il rischio che si corre per aver inviato in sede di candidatura per un lavoro un curriculum truccato? Ecco cosa può accadere
Al giorno d’oggi trovare un lavoro stabile in Italia non è cosa molto semplice. Sebbene i contratti registrati nel paese siano in lieve aumento, sono ancora troppi i precari nel paese, o chi vive praticamente alla soglia di povertà oppure ha un lavoro a nero, poco retribuito tra l’altro, rispetto agli orari di lavoro. È sempre un tema terribilmente attuale, quello della mancanza di lavoro e del suo salario non sempre all’altezza dei ruoli ricoperti.
Come se non bastasse, l’inflazione non fornisce tregua alle famiglie italiane, ed andare avanti risulta davvero molto complicato. E non è così raro che, pur di trovare un lavoro o qualcuno che possa essere disposto ad assumere, qualcuno possa mentire sulle proprie referenze e presentare un curriculum truccato. Di certo, è una pratica che anche chi non vive in condizioni difficili qualche volta l’ha fatto. Ma cosa si rischia presentando un curriculum truccato?
Il curriculum vitae e la lettera di presentazione sono due biglietti da visita che si forniscono al momento di una candidatura, o ad un colloquio di lavoro. L’intento deve essere sempre quello di presentare un curriculum che riepiloghi in maniera sintetica, ma non superficiale, i ruoli di lavoro ricoperti, le mansioni, e le skills acquisite nel tempo. In modo tale che i responsabili del personale, risorse umane, o datori di lavoro, possano rapidamente avere una fotografia di chi si è presentato d’avanti.
Può capitare però, in maniera abbastanza frequente, che pur di ottenere quel posto di lavoro, qualcuno presenti un curriculum truccato, o se non altro gonfiato rispetto a quelle che sono le reali competenze. Competenze che, una volta sul campo, rischiano di rivelarsi in tutto e per tutto, ma fino ad allora il datore di lavoro sarà all’oscuro di tutto. Ma se dovesse scoprire che sul curriculum si è mentito, si può essere passabili di licenziamento?
Un datore di lavoro, a fronte di un curriculum truccato, potrebbe seriamente prendere in considerazione l’idea di licenziare un lavoratore. E perché no, chiedere anche i danni. Mettiamo il caso che qualcuno abbia mentito su un titolo conseguito (ad esempio una Laurea), il datore di lavoro ha tutto il diritto di poter denunciare il candidato per tentativo di truffa. E il soggetto rischia una multa abbastanza salata, e addirittura la legge può prevedere anche la reclusione.
Si pensi ad esempio, in caso di assunzione nel settore pubblico. Il rischio è quello di falso ideologico in atto pubblico, per il quale si è passabili di reclusione. E non solo, anche i candidati stessi che hanno partecipato al concorso, potrebbero avanzare una denuncia per illecito. Insomma, mentire non fa decisamente bene, ancor di più durante una candidatura per un posto di lavoro. Tanto, prima o poi, praticamente le lacune verranno a galla e le conseguenze potrebbero essere disastrose.