Siamo un popolo che non rinuncia mai a partecipare a una tavola imbandita, ci piace mangiare bene e in compagnia, ma forse siamo davanti alla fine dell’era d’oro del ristorante di grido
Gli italiani amano mangiare e se c’è una buona occasione amano farlo al ristorante. In media, escono a pranzo o a cena 6 volte al mese, con un trend che si segnala in crescita. In generale, anche se i nostri connazionali non possono rinunciare al buon cibo, ci sono anche particolari sensazioni e valori che associano all’uscire a mangiare. Più di 1 italiano su 2 dichiara infatti che l’esperienza di mangiare fuori è un momento di benessere personale, di convivialità che fa staccare la spina dalla routine quotidiana.
La nostra tradizione culinaria ha portato la cucina italiana a essere conosciuta e apprezzata nel mondo grazie anche a chef che si sono meritati negli anni le cosiddette Stelle Michelin per la qualità, la varietà e la fantasia che hanno saputo mettere nei loro piatti. Piatti che, il più delle volte, vengono serviti nei loro ristoranti sellati che però, al momento, non sembrano più incontrare il favore della gente. E anche i reality sul tema stanno andando incontro a una fase di stanca.
C’erano una volta i ristoranti stellati degli chef italiani più apprezzati, amati e conosciuti che sono stati in grado di portare a un livello superiore la nostra passione per il cibo e la nostra voglia di passare anche delle ore intorno a una tavola imbandita. Da tempo, ormai, si discute di una presunta crisi degli chef stellati.
Qualcuno è pronto a scommettere che i ristoranti più quotati dovranno reinventarsi per scongiurare il peggio, mentre altri sostengono che il mercato sia solido e in continua crescita. Questo dubbio è cominciato ad affiorare non per l’abbassarsi della qualità offerta dai nostri chef più famosi, bensì perchè oramai non è più un’esperienza che si possono concedere tutti. Questo è uno dei motivi per cui, negli ultimi tempi, si parla spesso della crisi dell’alta cucina. Un pensiero, un retrogusto amaro che gli italiani hanno riversato anche sui popolari format che hanno dato vita negli ultimi anni a fortunatissimi reality televisivi che hanno sempre riscontrato un grande successo di pubblico.
Ecco perchè non è passato inosservato quello che è accaduto in una puntata della fortunata serie condotta da Alessandro Borghese, “4 Ristoranti”, che da anni va in onda sui canali tematici di Sky. Il format del programma è semplice e sempre rimasto immutato negli anni e prevede che quattro ristoratori di una determinata zona d’Italia (con alcune incursioni fuori dai confini italiani) si affrontino per stabilire chi tra loro è il migliore di quella categoria. Ciascuno di loro invita a cena gli altri tre sfidanti che, accompagnati da Borghese, dovranno votare con un punteggio da 0 a 10 la location, il menù, il servizio, il conto e lo special.
Un tempo c’era la corsa a essere invitati al programma, una forma di pubblicità comunque gratuita anche se indiretta e vincere era sempre l’obiettivo di tutti, ma mai come questa volta l’importante era davvero partecipare. Prima che arrivassero una serie di rifiuti da parte di più di un ristoratore della zona di Treviso, in Veneto, che ha messo in difficoltà la stessa produzione nella realizzazione del programma. Il motivo è all’apparenza banale, ma se rapportato a una piccola città, quindi con un’elevata concorrenza, il mettersi a nudo di fronte a una telecamera potrebbe risultare addirittura controproducente. Lo stesso format che prevede che i quattro concorrenti giudichino i colleghi avversari pare che scateni poi la rivalsa sui social o sui siti di recensioni. Insomma non è più tutto oro ciò che luccica e in molti stanno fuggendo dai reality stellati.