Amazon introduce una novità che ha le potenzialità per essere rivoluzionaria nel suo servizio streaming in abbonamento, ecco come cambia la visione di film e serie tv su Prime Video.
Sebbene Prime Video non rappresenti la principale fonte di guadagno di Amazon, in questi ultimi anni la compagnia americana sta investendo molto nel servizio al fine di renderlo sempre più completo e soprattutto più attraente per gli utenti. Il mercato delle piattaforme streaming oggi è decisamente ampio e popolato da servizi in grado di offrire ore e ore di intrattenimento, motivo per cui gli attori principali devono migliorare e ampliare la loro offerta per continuare ad essere un punto di riferimento dell’industria.

Netflix sta puntando ad esempio sulla quantità e sulla varietà dei contenuti prodotti internamente, attirando attori e registi di primo piano al fine di sfruttare quello star system su cui si è basato per decenni il successo di Hollywood e che può rappresentare una garanzia di qualità sulle nuove produzioni (di recente persino un’icona come Robert De Niro ha fatto il proprio debutto in una serie Netflix).
Disney+ punta invece sulla brand identity, portando avanti un sistema di narrazione esteso in grado di generare una rete di contenuti interconnessi, un sistema nato al cinema con il Marvel Cinematic Universe e che per oltre un decennio ha garantito ricavi spropositati ma che oggi si trova in una fase di ristrutturazione al fine di assicurare una maggiore coerenza logica e una maggiore attenzione sulla qualità dell’intreccio narrativo.
Amazon sta lavorando invece su più fronti, continuando a produrre serie tv e film, ma anche ottenendo accordi per portare in catalogo alcuni dei contenuti di maggior successo degli ultimi anni, alcuni compresi nel costo dell’abbonamento e altri attraverso sottoscrizioni facilitate e scontate a servizi streaming esterni a Prime Video.
Amazon introduce l’AI dubbing su Prime Video: di cosa si tratta
Nonostante la strategia di ampliamento di Prime Video debba necessariamente passare da una strategia editoriale che comprenda l’inserimento di un’offerta peculiare e unica, che differenzi il servizio Amazon da quello delle altre compagnie (motivo per cui si sta spingendo forte sull’offerta di contenuti sportivi in live, tra cui Champions League e NBA), il DNA della compagnia porta anche alla sperimentazione dal punto di vista tecnologico.

In tutti i settori Amazon ha uno sguardo attivo sulla tecnologia e sulle novità. Basti pensare a quanto la compagnia sta investendo per la creazione di droni che siano utili a velocizzare le consegne e possano rivoluzionare il settore di riferimento, abbattendo non solo i tempi di attesa degli acquirenti ma anche i costi di gestione delle spedizioni.
L’attenzione è rivolta anche ai consumatori, visto che da anni Amazon produce dispositivi tecnologici in grado di facilitare la vita di tutti i giorni, come ad esempio Alexa. Ma ha anche uno sguardo rivolto verso i giovani, un impegno iniziato con Twitch e portato avanti con il progetto Amazon Luna e la produzione di videogame.
L’ultimo passo verso il futuro mosso dal gigante dell’e-commerce è l’inserimento dell’AI dubbing all’interno di Prime Video. Si tratta di un sistema di doppiaggio realizzato dall’intelligenza artificiale che permette agli utenti di ascoltare nella propria lingua i contenuti che non sono stati localizzati per il proprio territorio.
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Come l’AI dubbing può modificare il modo in cui fruiamo dei contenuti
Attualmente la funzione è fruibile solamente negli Stati Uniti e permette di localizzare i contenuti in inglese o in spagnolo. Annunciando l’introduzione, Amazon ha garantito che verranno assunti degli esperti in localizzazione che si occuperanno di correggere gli errori e migliorare la fedeltà della traduzione. Questo dunque presuppone che prima di poterne fruire ci sia un controllo qualità o che questo intervenga in caso di segnalazione di errori da parte dell’utenza.

Allo stato attuale delle cose sembra che il traduttore artificiale non sia esattamente il massimo. Gli utenti che lo hanno provato hanno lamentato una compromissione generale dell’esperienza più che errori di traduzione o frasi poco comprensibili, dato che le voci generate dall’AI non sono esattamente il massimo della naturalezza e in alcuni casi mancano di offrire il giusto tono alle situazioni che si vedono su schermo.
Per il momento dunque, la funzione è solamente uno strumento in più a disposizione di chi non può leggere i sottotitoli, una funzione che migliora l’inclusività dunque e non un modo per sostituire il lavoro di professionisti qualificati. Ciò non toglie che con il miglioramento della tecnologia, nei prossimi anni l’AI dubbing possa essere utilizzato in modo estensivo per localizzare immediatamente i contenuti e dunque pubblicarli in contemporanea in tutti i Paesi.
Un vantaggio per chi attende la nuova stagione di una serie e non vuole guardarla in lingua originale con i sottotitoli, ma soprattutto per i produttori che potrebbero risparmiare parecchio sui costi di localizzazione, con conseguenze abbastanza evidenti e poco piacevoli per il settore del doppiaggio.