Molti malati affetti da Alzheimer accusano dei malori al calare del sole. Cosa è la Sindrome del Tramonto? Scopriamo tutti i dettagli.
Coloro che sono affetti dall’Alzheimer hanno diversi disturbi. Questa malattia – che prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer, il quale all’inizio del 1900 ne descrisse per primo le caratteristiche – è basata da un processo degenerativo progressivo che distrugge le cellule del cervello. Tutto questo causa un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive, parliamo di memoria, ragionamento e linguaggio. Si compromette l’autonomia e la capacità di compiere le normali attività giornaliere.
Stabilito questo accade qualcosa di molto particolare quando i malati affetti da questa patologia devono affrontare la fine della giornata o meglio ancora il calare del sole. Le ore serali sono viste come una minaccia. Si sviluppa una sindrome che crea davvero dei disagi al malato di Alzheimer, sia dal punto fisico che psichico, rendendo la vita del paziente difficile in quelle ore della giornata in cui invece il corpo dovrebbe rilassarsi e non agitarsi.
Nelle tarde ore della giornata i malati di Alzheimer accusano dei sintomi molto particolari. Quando la luce naturale si abbassa, si affievolisce e quindi diminuisce, i malati di questa patologia possono avere attacchi di ansia oppure di aggressività. Si chiama Sindrome del Tramonto.
I pazienti si sentono anche molto confusi, si sentono in pericolo da soli e quindi hanno bisogno di assistenza continua. Hanno il desiderio di “tornare a casa” oppure di “vedere la mamma”. Ma soprattutto la confusione riguarda anche il non saper distinguere la notte dal giorno. Ovviamente l’intensità della Sindrome del Tramonto nei pazienti affetti da Alzheimer dipende dal paziente stesso e dalla gravità della malattia, ma anche dalla personalità e dal carattere del malato.
Quando la luce cala, i contorni degli oggetti appaiono indefiniti, i colori non sono ben visibili ma confusi. Gli oggetti di arredo sono nascosti e quindi molto difficili da distinguere. Tutti i segnali sensoriali cominciano a diminuire. Non dimentichiamo che chi vive la malattia dell’ Alzheimer ha già dei problemi molto importanti con il suo cervello.
In effetti durante la Sindrome del Tramonto il paziente si sente al “buio” e la sensazione è quella di chi non riesce a svolgere un compito difficile, dato che non vi è sufficiente luminosità per farlo. Il panico e la paura. La scarsa riserva cognitiva di chi è affetto da Alzheimer è un dato importante in questo scenario. Ossia manca quella capacità di adattamento a causa dell’invecchiamento del corpo e quindi del cambiamento della vita.
La malattia dell’ Alzheimer con il tempo inizia a creare dei danni alle cellule del cervello, questo accade già dieci anni prima della diagnosi vera e propria. Un lento e graduale deterioramento. Alla fine poi arriva quello che non si vorrebbe mai accadesse: la completa perdita della memoria.
Il bonus cognitivo è completamente azzerato. Per fare in modo che la Sindrome del Tramonto non crei ulteriori problemi ai pazienti affetti da Alzheimer è sufficiente che le case dove vivono siano sufficientemente illuminate.
Quindi anche al calare della sera, i pazienti possono svolgere i loro compiti e “vederci chiaro”. Anche un riposo dopo pranzo è molto utile, per ricaricare le energie e affrontare le ore della sera con serenità e senza angosce. È molto importante non trascurare i bisogni primari come la fame, la sete, i dolori, ma anche sintomi di solitudine e depressione, non vanno sottovalutati.
Evitare sostanze eccitanti come caffeina e zucchero nelle ore serali aiuta molto, dato che caffè e dolci stimolano l’agitazione a danno del rilassamento. Cercare di organizzare delle attività durante il giorno che siano gradite dal paziente. Anche una routine quotidiana regolare è importante. Se ci si impegna durante il giorno ovviamente si arriva a sera stanchi, e quindi pronti per il sonno, senza ansia e preoccupazione quando la luce sparisce e il buio arriva.