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Lifestyle

Allerta Google, aumenta il pericolo malvertising: di cosa si tratta e come fare a proteggersi

Aumentano i casi di Malvertising su Chrome attraverso le Google Ads, come fare a proteggersi dai tentativi di truffa che potrebbero svuotare il conto in banca.

Gli utenti web devono fare attenzione ad un altro pericolo che in queste settimane si sta facendo sempre più diffuso per chi naviga sul web. I casi di malvertising mescolati al seo poisoning sono in aumento su tutti i motori di ricerca e sono chiaramente più diffusi su Chrome, il motore di ricerca più utilizzato al mondo.

Allerta Google, aumenta il pericolo malvertising: di cosa si tratta e come fare a proteggersi – abruzzo.cityrumors.it

I malintenzionati sfruttano dunque la popolarità del browser di Mountain View per trarre in inganno il maggior numero di utenti possibili, sfruttando il sistema di pubblicizzazione integrato nel motore di ricerca per i loro loschi fini. Ma di cosa stiamo parlando nello specifico? Come fare a riconoscere i tentativi di truffa? Come fare a proteggersi da questo nuovo pericolo?

In primo luogo dobbiamo spiegare cos’è il malvertising. Il neologismo nasce dalla crasi delle parole inglesi “Advertising” (pubblicità) e Malware (che non ha bisogno di traduzione). Di fatto dunque i malintenzionati mascherano il malware da pubblicità, così da poter trarre in inganno più facilmente l’utente meno scafato.

Malvertising in combinazione con Seo Poisoning: come riconoscere i tentativi di truffa

Le pubblicità vengono generalmente evitate dagli utenti web e la sola presenza di malware all’interno di esse potrebbe non costituire un problema troppo grande per gli utenti. Il problema in questo caso è che questo meccanismo è unito a quello di seo poisoning, ovvero all’inserimento di siti truffa tra i consigliati dai motori di ricerca.

Malvertising in combinazione con Seo Poisoning: come riconoscere i tentativi di truffa – abruzzo.cityrumors.it

Per farvi un esempio concreto di ciò che vi stiamo dicendo pensate a quando fate una ricerca browser tramite una parola chiave, avrete sicuramente notato che come primo risultato appare sempre un suggerimento sponsorizzato. Ecco qualora cercaste il nome di un brand famoso, il rischio è che quel sito sponsorizzato possa essere un sito truffa.

Gli esperti di malwarebytes hanno portato l’esempio di una ricerca con parola chiave “Paypal Help”: in questo caso la ricerca vi porterebbe come primo risultato un sito ospitato da Google Sites che riporta un numero di assistenza. Ovviamente il numero presente nella pagina non appartiene a Paypal, ma è un’esca per la truffa: dall’altro lato ci sarà qualcuno che cercherà di ottenere i vostri dati.

Ovviamente Google è al corrente del problema e lavora alacremente per evitare che i propri utenti cadano vittima delle truffe. Basti pensare che attraverso i controlli ha scoperto e rimosso la bellezza di 5,5 miliardi di inserzioni fake nel solo 2023. Per quanto si evolva il sistema di controllo, però, c’è sempre chi riesce in qualche modo ad aggirarlo.