Lusso e ambizione: il quartiere più caro del mondo che sta scatenando una lunga serie di polemiche
Un progetto faraonico, dove il lusso estremo si misura in milioni e l’ambizione sfida persino le leggi della natura. Con una manciata di immobili da sogno, ville imponenti e un eco-distretto dichiarato, questo quartiere stabilisce un nuovo primato mondiale: fino a 120.000 euro al metro quadro per un pezzo di esclusività.
Qui, gli appartamenti spaziosi e le ville da capogiro sono andati a ruba prima ancora che il progetto fosse completato. Architetti visionari e squadre di operai hanno lavorato per anni per trasformare un’idea rivoluzionaria in realtà, mentre il mare, protagonista silenzioso ma sacrificato, ha ceduto spazio a sei ettari di modernità.
Questo luogo straordinario è Monaco, dove il quartiere Mareterra ha preso forma direttamente sul mare. Inaugurato dal Principe Alberto alla presenza della moglie Charlene e dei figli, Jacques e Gabriella, il progetto rappresenta una delle più grandi espansioni territoriali del Principato. “Un simbolo di audacia”, come lo ha definito il monarca, che aumenta del 3% la superficie dello Stato, già il secondo più piccolo al mondo dopo il Vaticano.
La cerimonia di apertura si è tenuta mercoledì scorso. Questa ha celebrato la conclusione di otto anni di lavori con spettacoli di droni, fuochi d’artificio e un concerto dedicato a tutte le figure coinvolte nel progetto, dagli operai agli architetti. Piazza, lungomare e piscina sono stati intitolati ai membri della famiglia reale, consolidando il legame tra tradizione e innovazione.
I numeri sono decisamente eloquenti, con ville vendute a 190 milioni di euro, prezzi che toccano i 120.000 euro al metro quadro, e un costo complessivo di 2 miliardi per l’intero progetto. Tanto per fare un esempio, nelle zone più esclusive di Parigi il valore medio per metro quadro si ferma a circa 14.000 euro.
Mareterra, situato accanto al Grimaldi Forum, è già un successo commerciale. Gli immobili, integrati da negozi e spazi verdi, sono stati acquistati da una clientela internazionale, attratta da un mix unico di esclusività e comfort. Ma non tutto è brillante come appare. La costruzione di Mareterra ha sollevato aspre critiche, soprattutto da parte degli ambientalisti. Il progetto, che si presentava come un eco-distretto, ha invece causato gravi danni alla biodiversità marina.
Un esempio eclatante riguarda i 500 metri quadrati di posidonia, una pianta marina protetta, spostati in un’altra zona del Mediterraneo. Secondo il biologo Alexandre Meinesz, interventi di questo tipo distruggono per sempre biotopi complessi e preziosi, mettendo a rischio l’equilibrio naturale.
Monaco, con i suoi 39.000 abitanti distribuiti su appena 2,02 km quadrati, è abituato a sfidare i limiti. Questa volta, però, con Mareterra sta percorrendo un confine davvero molto sottile tra progresso e compromesso ambientale. Con il Mediterraneo pronto a pagare il prezzo più alto.