L’avvocato Gianluca Di Ascenzo, copresidente del Codacons, in esclusiva ai nostri microfoni lancia l’allarme sull’ora solare: “Ci sono dei rischi per la salute degli italiani”
Meglio l’ora legale o quella solare? Questa è una domanda che ormai va avanti da decenni in Italia. Nel 2018 l’Unione Europea ha deciso di abolire l’obbligo del passaggio e lasciare la scelta ai singoli Paesi. L’Italia ha preferito non decidere e confermare il cambio d’ora ad ottobre e aprile.
Una scelta che non piace assolutamente al Codacons. L’avvocato Gianluca Di Ascenzo, copresidente dell’associazione nazionale dei consumatori, in esclusiva ai nostri microfoni analizza il perché è stata sbagliata la scelta di confermare il doppio orario.
Di Ascenzo: “Ora solare? Alcuni italiani sono costretti ad assumere farmaci”
Presidente Di Ascenzo, in una recente intervista Rienzi ha parlato di più costi che benefici nel cambio d’ora. Ci spieghi meglio questo concetto.
“Io partirei dal fattore umano. Al di là che l’80% degli italiani, come evidenziato dai nostri sondaggi, non gradisce questo cambiamento, c’è anche una fetta di persone (circa il 15%) che soffrono il passaggio dall’ora legale a solare. Lo possiamo paragonare ad un effetto jet-leg. Alcuni soggetti hanno bisogno di ricorrere al proprio medico oppure a farmaci per superare la novità. Se questo non dovesse bastanza, l’aspetto del consumo non va più visto come una volta. Oggi abbiamo le rinnovabili, il fotovoltaico, l’efficientamento energetico. Sono tutte misure utili che consentono di ricorrere a comportamento più sostenibili dal punto di vista dell’energia e portano a non imporre il cambiamento d’orario. Diciamo che sono più i benefici se si evita il passaggio d’ora che i costi“.
L’Unione Europea ormai da diversi anni ha lasciato la scelta ai singoli Paesi. Secondo Lei perché in Italia si è deciso di mantenere il doppio orario?
“Non hanno voluto ascoltare la cittadinanza e le richieste che vengono dall’80% dei consumatori. Come detto in precedenza, oggi la popolazione è molto più matura. Non ha la necessità di subire queste imposizioni per adottare consumi sostenibili ed efficienti. Si creano grossi disagi alle persone. Faccio un altro esempio“.
Prego.
“Chi lavora di notte con il cambio d’orario ha un impatto diretto sia sulla vita lavorativa oltre che naturalmente sulle abitudini della stessa persona. Hanno preferito lasciare tutto come era in precedenza senza ascoltare le richieste che arrivavano dai singoli cittadini“.
Forse non c’è stato un vero dibattito in Italia sulla possibilità di adottare un solo orario.
“L’impressione che abbiamo è proprio questa. Non è stata assolutamente presa in esame la possibilità di adottare un solo orario. Hanno optato per la scelta più semplice. Si è previsto lasciare tutto come sta piuttosto che ragionare sui reali costi e benefici che possono portare questi cambiamenti. Naturalmente questo non ha portato a venire incontro alle istanze degli italiani“.
Secondo Lei sono più i disagi del passaggio dall’ora legale alla solare oppure viceversa?
“Non sono un medico e non sono in grado di dire se è maggiore il disagio di dormire un’ora in più o in meno. Di certo noi non smetteremo mai di dare voce a quei cittadini che ci chiedono questo tipo di istante. Sono in molti che ribadiscono che dobbiamo farci sentire e lamentarci delle difficoltà che porta il cambio orario. Oramai, come ha detto anche il presidente Rienzi, sono 20 anni che portiamo questa battaglia“.
Si arriverà prima o poi ad ascoltare la richiesta degli italiani?
“Noi speriamo di sì. Prima o poi anche il decisore pubblico dovrà venire incontro alle esigenze dei cittadini“.