Per redigere un testamento valido è fondamentale non commettere errori e rispettare tutte le regole per non mettere gli eredi nei guai.
Il testamento è infatti un documento importantissimo che può cambiare la vita delle persone. Per questo motivo esiste una serie di regole molto rigide atte a renderlo effettivamente valido.
Innanzitutto è bene sapere che non tutti hanno il diritto di fare testamento. Possono lasciare volontà testamentarie soltanto persone in grado di intendere e di volere, quindi non affette da demenza o da qualunque altra patologia che influisca sulle loro capacità intellettive.
Oltre a questo i minori non possono fare testamento, così come non si considerano validi i testamenti scritti mentre si è sotto l’effetto di droghe, alcool e altre sostanze psicotrope.
Le persone molto anziane, per esempio coloro che hanno superato gli 80 o i 90 anni, possono ancora fare un testamento che risulti perfettamente valido, a patto però che si possa dimostrare che sono in possesso di tutte le proprie facoltà mentali mentre lo redigono. A queste persone è però consigliato di allegare un certificato che attesti le loro buone condizioni di salute mentale al momento della redazione del documento, in maniera da tenersi al sicuro da eventuali future contestazioni.
Contrariamente a quanto si possa pensare in un mondo ormai completamente governato dalla tecnologia, l’unica forma di testamento valida è quella olografa, cioè un testamento scritto interamente a mano, dalla prima all’ultima pagina. Scrivere un testamento a macchina o al computer è un errore gigantesco perché lo renderebbe inaccettabile.
Dopo aver scritto l’intero testamento a mano non bisogna dimenticare di firmare ogni pagina che lo compone, quindi non limitarsi a mettere soltanto una firma al termine del documento. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, firmare con uno pseudonimo non è un errore.
Il testamento sarà considerato valido (usando per esempio il nome d’arte invece del nome anagrafico) ma sarebbe sempre meglio firmare un documento del genere con il nome e cognome che compaiono nella propria carta di identità.
Anche non indicare la data in cui li documento è stato redatto è un errore gravissimo perché, nel caso in cui siano redatti più testamenti nel corso della vita, renderebbe difficile stabilire qual è l’ultimo effettivamente redatto.
Non indicare il giorno è un errore che inficia la validità del testamento: la data deve essere sempre indicata nella forma giorno-mese-anno. Indicare solo il mese e l’anno non sarà considerato sufficiente. Sono valide però anche le date note: “Vigilia di Natale 2012” è una data accettabile.