I nostri nonni ci hanno sempre insegnato a tenere i risparmi, o almeno parte di essi, “sotto il materasso” per evitare i rischi dovuti ai conti correnti o agli altri servizi di gestione di denaro, ma siamo sicuri convenga davvero? I numeri rivelano una verità scioccante.
Secondo un recente studio, l’abitudine di conservare del tutto o in parte i propri risparmi in contanti a casa o in una cassetta di sicurezza potrebbe non essere sicuro o convenente come forse siamo portati a pensare o come ci hanno sempre ripetuto i nostri genitori o nonni. I tempi cambiano, i sistemi finanziari pure. Non è detto che le vecchie ricette siano funzionali anche oggi.
Con i rendimenti assolutamente minimi offerti dai conti deposito o dagli istituti bancari in generale, a meno che non siamo esperti investitori o abbiamo un consulente di fiducia a indirizzarci, la gestione dei risparmi sta diventando un problema sempre più impellente per milioni di italiani.
La vecchia soluzione dei soldi “sotto il materasso” potrebbe trarre in inganno. Infatti seppure è vero che anche un rendimento minimo è meglio che il rendimento zero dei soldi in contanti, ci sono da tenere in considerazione altri fattori come l’inflazione e la propria personale propensione al rischio, se si cercano soluzioni alternative come risparmio gestito o investimento.
Conservare i soldi in contanti con la vecchia strategia del nascondiglio in casa può costare davvero parecchio, anche se a prima vista non salta subito all’occhio. Facciamo un esempio pratico immaginando di aver accantonato 1000 euro di risparmi nel 1999 e vediamo cosa sarebbe successo e quanto ci troveremmo ad oggi.
Siamo nel ’99, in nuovo Millennio è alle porte e le incognite sono molte. Dal terrore legato al Millennium Bug, la leggendaria catastrofe che molti temevano avrebbe distrutto i computer di tutto il mondo allo scattare dell’anno “00”, ai dubbi legati a una nuova rivoluzione tecnologica che stava urlando i primi vagiti al mondo, le incertezze sono tante e la tentazione di provare a proteggere i propri risparmi sotto il materasso è forte per tantissime persone.
Abbiamo deciso quindi di tenere i nostri 1000 euro al sicuro nella scatola del sale in dispensa. Passano gli anni e arriviamo al 2019. Quanto ci sarà rimasto in termini di potere d’acquisto dei nostri 1000 euro iniziali? Seppure il valore nominale sia restato invariato, prendendo in prestito una recente citazione di Mario Draghi “un euro oggi, è un euro domani”, possiamo dire che i nostri 1000 euro che abbiamo nascosto vent’anni prima siano ancora gli stessi mille euro. Vero. Ma i prezzi dei beni sono cambiati. Il valore di quei mille euro è calato drasticamente.
Rimanendo nell’esempio di prima, i calcoli ci mostrano come il valore reale di quei mille euro nel 2019, sia oggi l’equivalente di 588 euro in potere di acquisto. Ciò significa che ai tempi, per comprare le stesse cose spendendo 588 euro, ne sarebbero avanzati 412. Oggi invece li spenderemmo tutti e mille per la stessa spesa.
Questo si traduce in una perdita reale di oltre il 40% sui risparmi conservati in quel modo. Il motivo è da ricercare nell’inflazione, ossia il fenomeno che porta i prezzi dei beni ad aumentare in corrispondenza ad un aumento della base monetaria.
Ossia, in parole semplici, se nel mondo ci sono più euro in circolazione, i prezzi tenderanno ad aumentare rendendo necessari più euro in cambio della stessa merce, valendo questi meno di prima in proporzione. Per questo motivo gli esperti considerano la scelta di conservare i risparmi in contati una delle peggiori in assoluto, almeno finchè viviamo in un’economia che si muove secondo le leggi di oggi.