Decisione Inps in merito alle domande di anticipo TFS e TFR. Fondi esauriti e richieste inesorabilmente bloccate per i cittadini.
Una notizia che di certo non piacerà a milioni di lavoratori italiani che avevano considerato la possibilità di gestire in un certo modo i propri “fondi”, contenuti nel TFS o TFR. Per i dipendenti pubblici che avevano sperato nella possibilità di avere a disposizione parte del gruzzoletto, un brusco risveglio, insomma, determinato da una secca decisione presa dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. La comunicazione è più che mai ufficiale e la motivazione è altrettanto certa e basata su una problematica assolutamente reale.
I dipendenti pubblici, insomma, almeno per il momento non potranno attingere dal proprio TFS o TFR. A comunicarlo è l’Inps, per un motivo molto semplice, mancanza di fondi. Per gli stessi contribuenti, al momento, resta attiva e concreta la possibilità di un prestito bancario fino a 45mila euro. I fondi per il 2024 risultano per il momento esauriti e l’istituto attraverso il messaggio 1628/2024 ha ribadito che lo stop sarà effettivo per tutte le eventuali domande di anticipo integrale di TFS o TFR.
Il tema principale, la notizia, insomma, è lo stop alle domande, tranne per quelle che hanno già superato la verifica di capienza. In quel caso le richieste saranno gestite nel classico modo. Per il resto, dallo scorso 25 aprile non sarà più possibile richiedere l’anticipo del TFS o TFR per esaurimento fondi previsti.
Il tutto è riservato, cosi come risaputo agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali per l’ottenimento di uno specifico importo al netto di spese e interessi e con un tasso d’interesse dell’1%. Il fondo in questione è composto da ex dipendenti INPDAP, ma anche da dipendenti e pensionati delle amministrazioni pubbliche.
Per quanti invece scelgono il prestito bancario presso gli istituti convenzionati è necessario come prima cosa essere in possesso della certificazione del TFR o TFS maturato fino a quel momento. L’elenco delle banche convenzionate è disponibile attraverso il portale web lavoropubblico.gov.it.
La somma massima ottenibile in questo caso è pari a 45mila euro, con tasso di interesse teorico pari allo 0,4%. Una soluzione alternativa, al momento, considerato lo stato delle cose. Fondi esauriti e di conseguenza possibilità di attingere al proprio TFS o TFR. Per i contribuenti, dipendenti pubblici e non solo, la possibilità di attingere al prestito attraverso l’Inps e i vari istituti convenzionati.