Lo shopping online si lega a tanti vantaggi per gli acquirenti. Tuttavia, potrebbe capitare di incappare in situazioni particolari: cosa fare quando ci si imbatte in un errore di prezzo?
Da diversi anni a questa parte lo shopping online è diventato via via più popolare, conoscendo una rapida crescita soprattutto ai tempi della pandemia di Covid-19. Sono tante le ragioni per cui sempre più persone preferiscono affidarsi a piattaforme e siti web anziché recarsi fisicamente in negozio. La possibilità di poter spendere meno è sicuramente tra i motivi principali. Eppure potrebbe capitare a chiunque di ritrovarsi in situazioni in grado di sollevare dei dubbi, per esempio davanti ad un prodotto che presenta un chiaro errore nel suo prezzo.
I siti di e-commerce vengono, ormai, visitati da milioni di persone in tutto il mondo quotidianamente. Gli shop online come Amazon o Ebay hanno riscosso un successo senza precedenti, aumentando con il passare degli anni la loro offerta di prodotti. Tale fenomeno si lega ad una serie di fattori che comprende la convenienza degli articoli, visti gli sconti e le offerte garantiti dai vari siti, e lo shopping che si fa molto più veloce e meno impegnativo.
Fare acquisti online, infatti, è la soluzione ideale per chi ha poco tempo a disposizione per via dei troppi impegni. In tal modo, si evitano anche le folle e le file eccessivamente lunghe. D’altro canto, tuttavia, si rinuncia all’interazione sociale e alla possibilità di provare un capo d’abbigliamento o un qualsiasi altro prodotto prima dell’acquisto.
Lo shopping online potrebbe metterci davanti a situazioni particolari. Un po’ come accaduto al messicano Rogelio Villarreal Jasso, il quale lo scorso dicembre facendo scrolling su Instagram si è imbattuto in una pubblicità di Cartier. L’uomo, grazie a quello che gli era sembrato uno sconto davvero molto generoso, è riuscito ad acquistare due orecchini d’oro al prezzo di 13 dollari ciascuno (al posto del costo originale di 13.675 dollari).
Tuttavia il prezzo degli accessori era frutto di un errore da parte del brand, che ha provato a rimediare a quanto successo. Alla fine però Jasso è riuscito ad avere la meglio affidandosi alla normativa del Paese che tutela i consumatori, la quale precisa che un fornitore che non rispetta i termini e le condizioni di un acquisto può essere citato in causa. Così, il fortunato cliente si è potuto tenere gli orecchini. Il caso di Jasso ha portato in molti a domandarsi se, anche in Italia, valgono le medesime leggi per i clienti.
Il Codice del Consumo spiega che il venditore ha sempre l’obbligo di esporre i prezzi e che questi ultimi costituiscono un vincolo a cui doversi attenere. Gli acquirenti hanno, dunque, il diritto di pagare ciò che viene indicato anche quando il costo è sbagliato. Vi è, però, un’eccezione: in caso di errore riconoscibile (ossia quando il prezzo è così basso in confronto ai costi del mercato da lasciare intendere che si tratti palesemente di una svista) la regola viene meno.