Il Governo vaglia l’ipotesi di una riapertura per la rottamazione quater, ma non per tutti. I dettagli della proposta.
La legge di Bilancio ha iniziato l’iter parlamentare di approvazione, per ora spetta alla commissione del Senato vagliarla e comunque non si arriverà a conclusione prima della fine dell’anno. La posta in gioco, come sempre è molto alta, il dato di fondo è che servono soldi ed è anche per questo che il Governo sta vagliando l’ipotesi di una piccola aggiunta che riguarda la rottamazione quater.
Al Governo servono soldi per la manovra fiscale e così dopo l’ipotesi di riapertura dei termini per il concordato fiscale con le Partite Iva -un vero e proprio accordo tra autonomi e fisco per il pagamento delle tasse dei prossimi due anni di cui avevamo parlato approfonditamente qui- che al momento ha raggiunto un gettito stimato di 1,3 miliardi di euro, l’esecutivo sta pensando ad una nuova ipotesi.
Si tratta di un emendamento che sarebbe aggiunto probabilmente alla Legge di Bilancio e che riguarda la rottamazione quater i cui termini ormai sono scaduti.
Rottamazione quater, chi potrebbe essere ripescato
Come sappiamo la rottamazione è il piano rateizzazione dei debiti che permette di mettersi in pari con il Fisco. I piani di rottamazione sono proposti spesso in maniera più ampia e meno individualista e permettono di rientrare dei debiti evitando di pagare interessi e more -anche se come abbiamo visto la rottamazione non è l’unico modo-. La quater permetteva di risanare i debiti contratti tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.
Si poteva aderire alla rottamazione quater fino a giugno del 2023, ma si è trattato essenzialmente di un fiasco. Tuttavia il Governo ha deciso di riprovarci proprio perché è indispensabile per le casse dello Stato accrescere le entrate.
Per questo, intanto, ci sono stati diversi allungamenti di tempi e proroghe per il pagamento. Ora spunta l’ipotesi di una nuova ciambella salvagente ma riservata per tutti coloro che hanno aderito alla quater ma non hanno pagato in tempo le rate del debito.
Si tratta dei cosiddetti decaduti che non hanno provveduto ad effettuare i pagamenti entro le date stabilite. Una nuova mano tesa, insomma, nei confronti di chi voleva ricoprire i debiti contratti ma non ci è riuscito.
Ma non è solo questa la novità; Massimo Gravaglia della commissione finanze al Senato ha annunciato un pacchetto di emendamenti che hanno come obiettivo il recupero di una percentuale del magazzino dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione -debiti di multe, tasse e contributi non pagati- e che corrisponde a circa 1,247 miliardi di euro persi.