Ecco spiegate le tutele legali contro ipoteca o pignoramento in caso di intervento dell’Agenzia delle Entrate: cosa fare per proteggerti
L’Agenzia delle entrate può disporre di innumerevoli strumenti per recuperare gli importi non pagati dai contribuenti. Questi mezzi di cui si può servire sono previsti dalla legge e, molto spesso, si tratta di metodi molto invasivi, capaci di andare a incidere sulla sfera privata di colui che li subisce.
Se entro i termini previsti dalla normativa, per esempio, non venga pagata una cartella o un avviso, e non sia in corso una rateizzazione, l’Agenzia delle entrate può provvedere all’utilizzo dei predetti strumenti colpendo i beni del destinatario.
Ad esempio, può essere disposta un’ipoteca sugli immobili con conseguente pignoramento. Esistono per fortuna delle tutele previste dalla legge: ecco cosa devi sapere per proteggerti dalle intromissioni del Fisco.
Tutti gli strumenti di cui l’Agenzia delle entrate può disporre non sono altro che mezzi previsti espressamente dalla legge a garanzia del credito. Cerchiamo di capire in poche parole come difendersi da questi provvedimenti.
Uno tra gli strumenti più utilizzati previsti a garanzia del credito dall’Agenzia delle entrate è l’ipoteca sugli immobili, che può essere iscritta soltanto in determinati casi previsti dalla legge. In primo luogo, prima di poter provvedere il Fisco deve sempre inviare al contribuente una comunicazione preventiva, che gli dia la possibilità di usufruire di 30 giorni di tempo per potersi mettere in regola.
Decorso inutilmente tale termine, senza che il contribuente abbia provveduto a versare le somme dovute e senza nemmeno una richiesta di rateizzazione, l’ipoteca sarà iscritta alla conservatoria competente. In seguito all’iscrizione, il destinatario dell’ipoteca viene informato della stessa con apposita comunicazione. Ma in che casi i propri beni possono essere ipotecati?
Si può iscrivere ipoteca soltanto nel caso in cui la somma da recuperare non sia inferiore a 20 mila euro, per un importo pari al doppio del credito complessivo per cui si procede. Una volta iscritta, in assenza di provvedimenti di sgravio o sospensione e se il debito non viene rateizzato o estinto, l’Agenzia delle entrate può avviare il pignoramento immobiliare.
La legge pone dei limiti che proteggono il contribuente da questa forma estrema di esecuzione forzata: per disporre un pignoramento, l’importo complessivo per cui si procede deve superare i 120mila euro, gli immobili ipotecati devono avere un valore superiore a 120mila euro e devono essere trascorsi almeno 6 mesi dall’iscrizione di ipoteca.