Permessi legge 104: arriva il licenziamento se fai questo errore anche una sola volta

Permessi legge 104: se commetti questo errore, anche solo una volta, puoi essere licenziato. Presta attenzione.

La legge non ammette errori. Ordina infatti che tutti conoscano le norme e che le rispettino. Una regola che vale per qualsiasi ramo dell’ordinamento giuridico, anche per il settore lavorativo. Ecco perché basta anche un solo errore affinché il tuo datore di lavoro possa licenziarti.

Permessi legge 104: se fai questo arriva il licenziamento
Arriva il licenziamento se fai questo errore anche una sola volta- Abruzzo.cityrumors.it

Certo, si tratta di un principio generale, la vita è fatta anche di circostanze imprevedibili che talvolta inducono alla commissione di condotte illecite, senza esserne coscienti. Qualora fosse questo il caso, sarebbe sempre possibile dimostrare la propria estraneità ai fatti e, far valere le proprie ragioni.

Ma nel caso in cui dovesse essere accertato un uso distorto dei permessi legge 104 si rischia licenziamento. I lavoratori con disabilità grave e i familiari che gli prestano assistenza hanno diritto a tre giorni di permessi retribuiti al mese. I beneficiari ne possono usufruire anche in modo discontinuo.

Coloro che ne hanno diritto sono i genitori, il coniuge il convivente muore uxorio in caso di unione civile, i parenti e gli affini entro il secondo grado. Possono richiedere il beneficio legge 104 anche i parenti e gli affini entro il terzo grado per i soggetti disabili o che abbiano un’età superiore a 65 anni.

Permessi legge 104: basta un solo errore e il datore di lavoro può licenziarti

Si tratta di una misura attraverso cui lo Stato offre un aiuto concreto ai portatori di disabilità e alle loro famiglie. I permessi legge 104 in concreto possono essere sfruttati per usufruire di visite mediche, per accompagnare i disabili presso ospedali o per esigenze di socializzazione, dunque per attività di svago.

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Permessi legge 104: se fai questo rischi il licenziamento-Abruzzo.cityrumors.it

I lavoratori che prestano assistenza e che fungono quindi da caregiver, debbono assolvere il proprio ruolo di sostegno al familiare disabile in modo costante, se non adempiono a questo obbligo si configura un abuso.

Si configura l’abuso dei permessi 104 ogniqualvolta il lavoratore, a cui è stato concesso il beneficio, ne utilizzi anche solo una parte, per motivi che esulano dall’accudimento del disabile. Il Tribunale di Bari con la sentenza del 30 aprile 2019 ha sancito che viene considerato abuso anche un’assistenza temporanea poiché: “verrebbe meno una risorsa all’interno del normale ciclo produttivo, che rende necessario una differente organizzazione del lavoro all’interno dell’azienda”.

Dunque, secondo la giurisprudenza succitata il datore di lavoro potrebbe licenziare per giusta causa. Al riguardo, il Tribunale di Venezia con la sentenza del 3 maggio 2019 ha sancito che anche un solo episodio di abuso può far sorgere in capo al datore di lavoro la facoltà di licenziare.

Il licenziamento non avviene in tronco, viene infatti previamente avviato un procedimento disciplinare per far sì che il lavoratore spieghi le sue ragioni. Nel caso in cui la condotta sia particolarmente grave, potrebbe configurarsi il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche non dovute.

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