Finalmente molti potranno realizzare il sogno di smettere di lavorare ben prima dei canonici 67 anni previsti dalla legge Fornero: via libera alle uscite a 62 anni ma non per tutti. Vediamo chi sono i fortunati.
Non essendo stata toccata la Legge Fornero, anche per quest’anno, per poter accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, occorre avere non meno di 67 anni. E questo è ancora niente visto che già si parla di aumentare l’età pensionabile a partire dal 2027 in modo da adeguarla all’aumentata aspettativa di vita.
Di questo passo, continuando ad adeguare l’età della pensione all’aspettativa di vita arriveremo a dover lavorare fino a 70 e oltre. Non è un modo di dire: lo dicono le stime ufficiali degli esperti. La legge Fornero, infatti, ha stabilito che ogni tot anni l’età per accedere alla pensione deve essere aumentata se l’aspettativa di vita cresce. Questo per evitare che l’Inps debba erogare assegni previdenziali per un numero di anni sempre più elevato.
Di sicuro non mancano misure di pensione anticipata che permettono di uscire dal lavoro un po’ prima ma queste misure richiedono tutte un gran numero di anni di contributi: requisito sempre più difficile da soddisfare visto che ormai le persone iniziano sempre più tardi a lavorare in modo stabile.
Come fare? Il Governo di Giorgia Meloni ha dato il via libera ad una modifica che consentirà di accedere la pensione a poco più di 62 anni con solo 20 anni di contribuzione. Una novità davvero importantissima resa ancora più incredibile dal fatto che, coloro che fruiranno di questa opportunità, avranno anche un assegno molto sostanzioso.
Andare in pensione prima di aver spento 67 candeline sulla torta di compleanno non è impossibile ma per riuscirci, di solito, occorre aver maturato molti anni di contribuzione. Da quest’anno, invece, grazie ad una modifica approvata dal Governo, sarà possibile lasciare il lavoro a poco più di 62 anni con appena 20 anni di contribuzione.
Se pensiamo alla pensione a 62 anni, la prima misura che ci viene in mente è Quota 103. Ma per percorrere questa strada occorre avere almeno 41 anni di contriti alle spalle: davvero moltissimi. Stesso discorso per Quota 41 e per la pensione anticipata ordinaria: in entrambi i casi si può andare in pensione a qualunque età, persino a 59 o 60 anni ma gli anni di contributi devono essere almeno 41 in un caso e non meno di 42 anni e 10 mesi nell’altro caso.
Come si può, allora accedere alla pensione a 62 anni con pochi contributi? La misura da sfruttare, in questo caso, è la pensione anticipata contributiva che permette di lasciare il lavoro a 64 anni anziché a 67 come la pensione di vecchiaia ordinaria ma sempre con appena 20 anni di contribuzione.
Questa misura si rivolge solo e unicamente ai lavoratori contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a fare versamenti all’Inps a partire dal 1996: anno in cui il sistema contributivo ha sostituito quello retributivo nel modo di calcolare gli assegni previdenziali. Già ma 64 anni non sono 62. Verissimo ma grazie ad una piccola modifica, da quest’anno, per alcuni lavoratori l’età pensionabile si abbasserà ulteriormente.
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La pensione anticipata contributiva è una misura che agevola i lavoratori contributivi puri i quali, avendo in futuro un assegno calcolato interamente con il sistema contributivo senza quote retributive, peseranno meno sulle casse dell’Inps. Costoro possono smettere di lavorare a soli 64 anni invece che a 67 ma sempre con solo 20 anni di contribuzione.
Le lavoratrici con figli, però, possono beneficiare di un’ulteriore sconto: una riduzione di 4 mesi sull’età per ogni figlio. Fino allo scorso anno lo sconto anagrafico poteva raggiungere massimo 12 mesi per le donne con almeno 3 figli. Da quest’anno, invece, le lavoratrici con 4 o più figli potranno fruire di uno sconto di 16 mesi. Dunque una mamma di 4 figli che ha iniziato a lavorare dal 1996 in avanti, potrà andare in pensione a soli 62 anni e 8 mesi con 20 anni di contributi.
E che dire dell’importo dell’assegno? Non verrà forse penalizzato? Assolutamente no in quanto, requisito essenziale per poter sfruttare questa misura è che l’assegno previdenziale raggiunga almeno le seguenti soglie:
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Quest’anno l’assegno sociale corrisponde a 538,69 euro al mese. Pertanto, tornando all’esempio di prima, una lavoratrice contributiva pura con 4 o più figli potrà accedere alla pensione a 62 anni e 8 mesi con 20 anni di contributi e un assegno mensile pari o superiore a 1400 euro.