La pensione di reversibilità può essere sospesa o ridotta al verificarsi di determinate condizioni: scopriamole insieme.
Questo è un trattamento previdenziale indiretto che viene corrisposto ai superstiti di un pensionato deceduto. Tale trattamento è pagato con i contributi versati dal de cuius ed è destinato al coniuge, ai figli oppure a genitori, fratelli o sorelle del defunto. La reversibilità viene dunque erogata secondo percentuali che variano in base al grado di parentela col defunto, ma anche alla situazione economica di chi la riceve.
Al coniuge superstite spetta ad esempio il 60%, ma in presenza di figli minorenni, studenti o inabili tale percentuale sale del 20% per ogni figlio, fino a un massimo del 100%. In assenza del coniuge superstite o di figli, poi, la reversibilità può essere versata anche a eventuali genitori ancora in vita del de cuius, oppure ai suoi fratelli e sorelle. A questi spetta il 15% a testa della pensione, ma solo nel caso in cui siano non coniugati, oppure inabili o considerati a carico del defunto.
Stanti queste condizioni, si può far richiesta di reversibilità all’INPS, che provvederà a erogare la rata dovuta dopo accurate verifiche. La reversibilità è cumulabile con altri redditi, ma bisogna tenere ben presente che può subire decurtazioni oppure essere sospesa del tutto.
Poniamo ad esempio il caso che un soggetto che riceve la reversibilità del coniuge defunto voglia aprire una Partita Iva per svolgere un’attività autonoma. Innanzitutto bisogna considerare che al fine di usufruire del regime forfettario (con aliquota fissa del 15% o 5% nei primi 5 anni dall’apertura) il reddito derivante da pensione nell’anno precedente all’apertura non può superare i 30mila euro. In caso contrario bisognerà aprire una Partita Iva ordinaria.
Bisogna poi considerare il proprio reddito anche rispetto alla percentuale di pensione di reversibilità che si può ottenere. In caso di redditi che superino determinate soglie, infatti, il trattamento può subire delle decurtazioni. In particolare quelli fino a 23.345,79 euro non comportano tagli. Quelli oltre i 31.127,72 prevedono un taglio del 25%, quelli superiori a 38.909,65 un taglio del 40% e quelli ancora superiori una decurtazione del 50%.
Ciò significa che in caso di apertura di Partita Iva, sia essa forfettaria o ordinaria, bisognerà rispettare le quote reddituali sopra indicate per mantenere intonsa la propria pensione di reversibilità. Infine si fa presente che in caso di nuove nozze del coniuge superstite, la pensione di reversibilità verrà definitivamente sospesa.