Teniamoci pronti ad una nuova mazzata sul fronte delle pensioni: a breve 44mila persone resteranno senza assegno Inps da un giorno all’altro.
Le pensioni sono sempre fonte di enormi preoccupazioni per tutti: sia per chi già ha lasciato il lavoro sia per chi non sa ancora quando potrà finalmente ritirarsi e godersi il tanto sudato assegno Inps. E le novità non finiscono proprio mai: ad ogni Legge di Bilancio vengono introdotte nuove modifiche.
Il Governo di Giorgia Meloni da mesi sta lavorando ad una valida alternativa che consenta di superare la legge Fornero senza, tuttavia, compromettere la stabilità dell’intero sistema previdenziale. Al momento le ipotesi sul tavolo sono tante: non è ancora stato deciso nulla ma si spesa che qualunque sarà la decisione non vada a penalizzare ulteriormente i contribuenti già messi in ginocchio da inflazione e carovita.
Del resto andare oltre alla legge Fornero è un passo da compiere. Di sicuro bisogna riconoscere a questa legge il merito di aver garantito per anni che le casse dell’Inps non crollassero e di aver messo un freno alle troppe uscite anticipate di massa dai luoghi di lavoro. Ma se non andremo oltre, circa 44mila persone – se non di più – a breve resteranno senza assegno da un giorno all’altro.
Dalla legge Fornero, per il momento, non si sfugge ma c’è il rischio che molti restino senza assegno Inps da un giorno all’altro. Secondo le stime ad essere a rischio sono almeno 44mila persone che hanno scelto una determinata misura di pensione anticipata.
La legge Fornero è più complessa di quel che si potrebbe immaginare. Infatti oltre al requisito anagrafico e a quello contributivo, ha mille altri cavilli che possono metterci i bastoni tra le ruote. Ad esempio è previsto che ogni due anni l’età per accedere alla pensione di vecchiaia venga rivista in funzione dell’aspettativa media di vita: se quest’ultima è aumentata allora anche l’età pensionabile dovrà aumentare.
Da mesi, infatti, si parla del fatto che, a partire dal 2027, potrebbero non bastare più 67 anni ma ci vorranno almeno 67 anni e 3 mesi. Tre mesi in più, a ben vedere, non sono moltissimi. Ma che fare se per questo piccolo aumento si dovesse perdere l’assegno? Si tratta di tre mesi certo ma per tre mesi 44mila persone non avranno alcuna entrata. Chi saranno i soggetti colpiti? Coloro che hanno fruito di una certa misura di pensione anticipata.
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Se la legge Fornero non verrà superata e l’età pensionabile aumenterà di tre mesi, per questi tre mesi circa 44mila persone resteranno senza assegno Inps. Ma chi sono gli sfortunati?
A risentire di questo balzo in avanti di tre mesi saranno coloro che hanno optato per l’Isopensione. Si tratta di una misura che consente di uscire dal lavoro fino a 7 anni prima rispetto all’età pensionabile. In questi 7 anni ad erogare l’assegno non sarà l’Inps ma l’ex datore di lavoro. Solo una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia, l’assegno diventerà compito dell’Inps.
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Pertanto se una persona ha smesso di lavorare a 60 anni e nel 2027 ne compirà 67 avrebbe diritto a ricevere il suo assegno previdenziale. Tuttavia se, nel frattempo, l’età pensionabile sarà passata da 67 anni a 67 e 3 mesi, per tre mesi questi soggetti resteranno senza assegno. E tre mesi senza alcuna fonte di reddito non sono poi così pochi.