Contributi scontati del 50% per le Partite IVA nel 2025, ma questo sarà possibile solo in un caso particolare e per un tempo limitato: ecco tutte le novità.
La manovra di bilancio di fine anno ha portato un bel po’ di novità nel 2025, dove non è un mistero che il governo ha deciso di dare un occhio di riguardo alle famiglie con lavoratori dipendenti. Sono proprio loro che risultano essere i principali beneficiari della Legge, con 7,5 miliardi di euro messi in campo tra bonus di varia natura e riduzione delle imposte.
Le risorse per le imprese e i professionisti sono state piuttosto drenate nel 2025, tanto che è previsto un carico fiscale di 4,5 miliardi di euro. Nonostante ciò, il nuovo anno porterà sicuramente altre novità importanti per i liberi professionisti, le quali avranno delle misure più accessibile per quanto riguarda l’apertura della partita Iva, regole più chiare per la deducibilità delle spese e soglie più alte per il regime semplificato. La cosa interessante, però, è che in un caso specifico sono previsti i contributi scontati del 50%. Ma è importante conoscere tutti i dettagli perché la novità non è per tutti.
La partita IVA è una serie di 11 numeri che definisce il titolare e viene usata dai liberi professionisti per pagare l’Iva. Come vuole la legge, sono tenuti ad aprirla tutti i lavoratori autonomi che hanno entrare superiori ai cinquemila euro all’anno o se l’attività viene svolta in maniera continuativa. È necessaria per tutti i soggetti che devono emettere fattura.
La manovra finanziaria ha previsto la possibilità di chiedere una riduzione contributiva del 50% ma è una agevolazione che non spetta a tutti, ma solo ad alcuni liberi professionisti. Possono richiederla solamente quei soggetti che si iscrivono per la prima volta nel 2025 alle gestioni INPS riservate agli artigiani e ai commercianti. È un beneficio che però ha tempo limitato.
L’agevolazione si applica per 36 mesi, a partire dal giorno di avvio dell’attività di impresa o di primo ingresso nella società che sono avvenuti nel periodo comprensivo tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 20225. Una misura che riguarda pure chi sceglie il regime forfettario e i collaboratori delle imprese familiari, ma è una alternativa rispetto ad altri incentivi che prevedono una riduzione dell’aliquota. È in pratica una misura opzionale e, nel caso in cui dovessero scegliere di usare le partite IVA, bisogna presentare una comunicazione all’INPS.
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La Manovra finanziaria 2025 ha introdotto anche altre novità per il regime forfettario. Lo ha reso compatibile con redditi da lavoro dipendente fino a un massimo di 35mila euro lordi, quindi non più 30mila euro come era fino all’anno scorso. Dunque, i regimi forfettari che hanno incassato fino a 34.999 euro lordi di lavoro subordinato nel 2024, possono continuare a essere nel regime forfettario.
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C’è da aggiungere anche che il Collegato Lavoro ha deciso di introdurre il contratto misto per le Partite Iva con ricavi fino a 85mila euro che si applica la flat tax al 15%. Grazie a una direttiva europea, è possibile che i Forfettari emettano fatture semplificate anche per le somme superiori a 400 euro, che diventano deducibili solo se vengono effettuate attraverso degli strumenti di pagamento tracciabile.