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Economia e Finanza

Partita IVA, cambia tutto per i liberi professionisti: ecco cosa fare per non passare guai con il Fisco

Una novità passata inosservata ma che rischia di far ritrovare in un mucchio di guai a diversi liberi professionisti: con la manovra di Bilancio 2025 è stato introdotto un cambiamento importantissimo per le Partite Iva.

I cambiamenti introdotti con la nuova manovra di Bilancio 2025 sono stati parecchi sia per le pensioni sia per i redditi da lavoro che, da quest’anno, potranno beneficiare di un taglio del cuneo fiscale particolarmente vantaggioso nel caso di stipendi medio-bassi. Ma non solo.

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Partita IVA, cambia tutto per i liberi professionisti: ecco cosa fare per non passare guai con il Fisco -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

E’ stato riconfermato il sistema di tassazione con tre aliquote Irpef anziché con quattro com’era in vigore fino al 2023: modifica che ha dato un po’ di ossigeno ai redditi medi i quali possono fruire di una riduzione di 2 punti percentuali sull’Irpef. Ma le novità riguardano anche i liberi professionisti.

Con la manovra di Bilancio l’Esecutivo ha introdotto una modifica di fondamentale importanza che riguarda chi ha una Partita Iva solo che di questa modifica si è poco parlato e ben pochi ne sono a conoscenza con il rischio di perdere un mucchio di soldi o, ancora peggio, di correre seri guai con il Fisco.

Partita IVA: cosa cambia da quest’anno

Non solo modifica del taglio del cuneo fiscale e riconferma del sistema Irpef con 3 aliquote anziché 4: il Governo di Giorgia Meloni, con la nuova legge di Bilancio, ha introdotto una novità importantissima anche per i liberi professionisti che hanno una Partita Iva. E non si tratta del concordato preventivo biennale. Se qualcuno se lo stesse chiedendo: la novità non riguarda il concordato preventivo biennale esteso alle partite Iva forfettarie. Questa misura, fortemente sostenuta dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha riscosso ben poco successo tra i liberi professionisti.

Partita IVA: cosa cambia da quest’anno -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

Le partite Iva, come tutti ben sappiamo, possono essere di due tipologie: ordinaria o forfettaria. La partita IVA ordinaria prevede che le aliquote Irpef da pagare siano commisurate al reddito, esattamente come accade per i lavoratori dipendenti:

  • aliquota del 23% per i redditi annui lordi fino a 28.000 euro;
  • aliquota del 35% per i redditi annui lordi fino a 50.000 euro;
  • aliquota del 43% per i redditi annui lordi che superano i 50.000 euro.

Alle aliquote Irpef poi va aggiunta l’aliquota Inps – che un libero professionista versa di sua tasca – e l’IVA. La partita IVA forfettaria, invece, è esente da IVA e, per quanto riguarda l’Irpef gode di una forte agevolazione: una flat tax del 5% per i primi 5 anni dall’apertura e del 15% dal sesto anno in poi. Per poter godere di questi vantaggi è necessario, però, che il reddito lordo annuo non superi gli 85.000 euro altrimenti si dovrà passare al regime ordinario. La novità di quest’anno si rivolge proprio ai “forfettari”.

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Partita IVA: novità clamorosa per i forfettari

Come anticipato sopra, le partite IVA possono essere di due tipi: ordinarie o forfettarie. Queste ultime, sotto molti aspetti, offrono più vantaggi in quanto non si deve pagare l’IVA e si paga una flat tax del 5 o massimo del 15% sull’Irpef a prescindere dal reddito annuo fino ad un massimo di 85.000 euro.

Partita IVA: novità clamorosa per i forfettari/Abruzzo.cityrumors.it

I liberi professionisti con Partita IVA forfettaria, però, rispetto a chi aderisce al regime ordinario, hanno un piccolo svantaggio: non possono scaricare nulla, non possono portare nulla in detrazione, nemmeno le spese mediche o l’affitto o le spese sostenute per i figli. E possono dedurre solo i contributi versati all’Inps l’anno precedente.

Ma da quest’anno è arrivata finalmente la novità tanto attesa: anche i forfettari potranno dedurre alcune spese! In pratica alcune spese, da quest’anno, non andranno ad aumentare la base imponibile su cui dovranno pagare le tasse. I liberi professionisti con partita IVA forfettaria potranno dedurre i rimborsi relativi a spese che hanno anticipato per fornire un servizio ai loro clienti.

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In pratica se il libero professionista X acquista attrezzatura che gli serve per fornire un servizio al signor Y, una volta ottenuti i rimborsi essi non andranno ad accumularsi con il reddito e, dunque, non andranno ad alzare la base imponibile su cui calcolare le tasse da pagare. Attenzione però a non fare i furbetti: deve trattarsi di rimborsi relativi a spese effettivamente sostenute e il libero professionista deve essere in grado di dimostrare di averle sostenute o saranno guai con il Fisco.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.