Subire una multa per un autovelox non omologato può avere il sapore di una beffa, non solo per la spesa da sostenere.
Ogni volta che ci si mette al volante è fondamentale rispettare il Codice della Strada, così da non causare pericoli a se stessi o agli altri. Questo non può che generare un beneficio anche al proprio portafoglio, visto che non si corre il rischio di subire alcuna sanzione a causa di un’eventuale irregolarità, spesso tutt’altro che leggera.
Ci sono però delle situazioni che possono diventare ancora più spiacevoli, che possono dare la sensazione di essere vittime di una vera e propria beffa, a cui si può fare davvero poco per rimediare. Il riferimento è a quando si subisce una multa per un autovelox non omologato, situazione che è purtroppo più frequente di quanto si possa pensare.
Multa per autovelox non omologato? La conseguenza non ti piacerà
L’eccesso di velocità è una delle irregolarità più commesse da parte degli automobilisti, che spesso non si rendono conto di quanto questo comportamento sia deleterio non solo per il portafoglio degli automobilisti. Premere in maniera eccessiva il pedale dell’acceleratore può essere davvero pericoloso e causa di incidenti, per questo le amministrazioni fanno il possibile per rendere i conducenti coscienziosi.
Non sono rari però i casi di chi subisce una multa per un autovelox non omologato, anche se solo successivamente ci si rende conto delle caratteristiche del dispositivo. La contestazione richiede però una tempistica ben precisa, non si può andare oltre i 30 giorni dalla data del verbale. Non è detto però che i soldi spesi debbano essere considerati del tutto persi, come indicato dall’articolo 2041 del codice civile. La norma ridà speranza agli utenti, si sottolinea infatti la necessità di risarcire l’interessato da parte di chi, pubblica amministrazione compresa, si è arricchito ingiustamente a danno di altri. Restituire il denaro sarebbe quindi inevitabile.
Fare ricorso contro la singola sanzione potrebbe non essere però la strada migliore, molto meglio avviare un’azione legale diretta contro il Comune che si è ingiustamente arricchito, azione che deve essere però eseguita attraverso il supporto di un avvocato, con i costi che questo può comportare. Si tratta quindi di una mossa che può risultare conveniente soprattutto se le sanzioni subite diventano più di una, altra circostanza tutt’altro che inusuale.
C’è però un altro aspetto da considerare che può rendere la situazione ancora più amara. In questo caso, infatti, è prevista anche la decurtazione dei punti dalla patente, ma recuperarli appare piuttosto complesso. La sanzione amministrativa risulta infatti valida, proprio perché i tempi previsti per la contestazione vengono superati. L’unica speranza può derivare dall’intervento di un giudice di pace, che potrebbe almeno prendere in considerazione questa possibilità, anche se le certezze sono poche.