La manovra continua a far discutere. La decisione del governo di inserire la tassa sul web non è condivisa da molte persone: i dettagli
Neanche il tempo di essere approvata che sono iniziate le proteste sulla manovra. Il Parlamento, tra mille polemiche, ha dato il via libera alla nuova legge di Bilancio. Un voto non in discussione anche se bisogna dire che durante il percorso in commissione non sono mancate divergenze all’interno della maggioranza. Alla fine si è riusciti a trovare un compromesso e questo ha permesso di approvare un provvedimento che ha al centro famiglie e imprese.
Non sono mancate comunque novità dell’ultimo minuto come per esempio il taglio sulle accise delle birre artigianali o le meno tasse sulle mance per chi lavora in ristoranti e in bar. Ma a far discutere molto è l’ormai famosissima web tax, che il governo ha deciso di confermare solo per una parte di persone. Ecco tutti i dettagli.
Tra le diverse misure introdotte nella manovra c’è la cosiddetta web tax, ovvero una tassa dedicata a tutte le multinazionali che operano sulla rete. La norma è stata decisa a livello europeo e poi naturalmente ogni Stato decide individualmente come applicarla. In Italia con la prossima legge di Bilancio si è decisa di applicarla solamente per le grandi aziende, ovvero coloro che ricavano dai servizi digitali una cifra non inferiore ai 750 milioni di euro.
Una scelta sicuramente sorprendente e che sta procurando non poche polemiche. Da parte del governo, però, non c’è nessuna intenzione al momento di fare un passo indietro. La volontà è quella di aiutare le medie-piccole imprese a rialzarsi dopo un momento non facile e per questo motivo si è deciso di tassare solamente le grandi aziende del web. Naturalmente non è da escludere che la situazione possa cambiare a partire dal prossimo anno. Molto dipenderà da come andrà l’economia in questo 2025.
Nessuna particolare novità sulla manovra rispetto alle indiscrezioni dei giorni scorsi. Confermata l’Ires premiale e il bonus per quanto riguarda gli elettrodomestici. Spazio anche ai bonus per i nuovi nati e ai figli che fanno attività sportiva fino ai 14 anni. Una legge di Bilancio che ha come principale obiettivo quello di aiutare famiglie e imprese, ma c’è anche spazio per delle misure dedicate al Parlamento e alla Rai.