Da quest’anno l’ISEE sarà più basso. Infatti usciranno dalla dichiarazione sostitutiva unica buoni postali, libertti e BTP: cosa succede.
L’ISEE è uno strumento importantissimo per lo stato italiano, visto che grazie a questo si riesce a valutare la situazione economica di un nucleo familiare o di un individuo. Questo indicatore viene utilizzato per determinare l’idoneità a beneficiare di servizi, agevolazioni, ma anche sussidi economici offerti dallo Stato, dagli enti locali e da altre istituzioni. Sono diversi i fattori che prende in considerazione l’ISEE e tra questi troviamo sicuramente il reddito, ma anche il patrimonio immobiliare e mobiliare.
Ad incidere sull’ISEE saranno anche il numero dei componenti del nucleo familiare, la presenza di particolari situazioni di disagio, come la presenza di disabili o persone anziane a carico. Ognuno di questi fattori verrà ponderato attraverso dei coefficienti specifici. Ma il 2024 è l’anno del cambiamento anche per questo indicatore. Infatti dalla dichiarazione Unica usciranno buoni postali, libretti postali e BTP. Il Governo ha voluto rivelare tutte le ultime novità con la nuova Legge di Bilancio.
Da questo 2024 ci saranno delle modifiche rilevanti nell’ISEE. Infatti saranno esclusi dal calcolo del patrimonio familiare di titoli di stato e altri prodotti finanziari garantiti dallo Stato, inclusi Buoni e Libretti Postali. Questa novità è parte integrante della legge di bilancio 2024 approvata lo scorso 29 dicembre.
L’ISEE, come abbiamo visto, è uno strumento cruciale utilizzato per valutare la situazione economica di una famiglia o di un individuo, influenzando l’accesso a prestazioni assistenziali e agevolazioni.
La modifica in questione è contenuta negli articoli 1 commi 183-185 della legge di bilancio. Tutti questi elementi usciranno dalla DSU fino ad un valore di 50mila euro. L’iniziativa mira a favorire la vendita di titoli di stato, rendendola attraente per gli investitori, contribuendo così a raccogliere fondi in un periodo di difficoltà per il bilancio statale.
Ma sono tantissimi coloro che si sono mostrati scettici di fronte a questa mossa del governo. Infatti il dubbio è che si possa creare ulteriore indebitamento a lungo termine. Gli introiti provenienti dalla vendita dei titoli, sebbene contribuiscano a coprire le esigenze finanziarie immediate, potrebbero tradursi in maggiori deficit negli anni a venire.
Un altro aspetto critico è la questione della conformità con le normative europee. L’agevolazione selettiva potrebbe incrociarsi con le regole della concorrenza nel mercato comune, sollevando interrogativi sulla sua accettabilità a livello europeo. Ovviamente poi non mancano nemmeno dubbi sull’equità dell’iniziativa del Governo. Quel che è certo è che questa situazione potrebbe evolversi nel corso dell’anno.