Quali sono i limiti delle donazioni in denaro che non vanno superati e le relative tasse da pagare. Le novità in materia dopo la decisione della Cassazione.
In diritto civile, la donazione si identifica come quel contratto per cui un soggetto, il donatore, arricchisce in un qualche modo un’altra persona definita donatario. L’essena di questa tipologia di contratto è che chi dona non pretende nulla in cambio. Tuttavia non tutti i trasferimenti costituiscono donazioni, soprattutto se determinano un aumento patrimoniale cospicuo; ci sono insomma limiti e paletti da rispettare.
La donazione può avvenire in diversi modi; se ha per oggetto beni materiali, come le case, è valida solo se effettuata attraverso atto pubblico, quindi rivolgendosi ad un notaio. Ma la donazione può avvenire anche con strumenti finanziari quando cioè ha per oggetto il trasferimento di denaro. Trasferimento che può avvenire anche attraverso bonifico e che configura una cosiddetta donazione indiretta.
Ora, se la donazione in denaro è di modico valore non si hanno intoppi e cavilli burocratici da affrontare, qualora si arrivi ad una certa somma si sottintende la necessità della sottoscrizione per atto pubblico anche della donazione in denaro per mezzo di bonifico. Il che vuol dire anche pagamento delle tasse.
Proprio in riferimento a questo ultimo punto, una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che la tassazione scatta solo in determinati casi.
Quello che nei fatti fa la Cassazione è porre ulteriori paletti all’Agenzia delle Entrate rispetto ai limiti di imposta sulle donazioni indirette. E i casi previsti dall’orientamento della Corte sono diversi.
Se la donazione di denaro attraverso bonifico avviene tra genitori e figlio per l’acquisto di un immobile, questa non è soggetta ad imposta di registro se non vi è un accordo scritto, in questo questa si applica solo su atti scritti come quelli notarili.
Non si pagano imposte di registro e imposte sulle donazioni, a meno che non si superi il limiti di franchigia del milione di euro, anche se il bonifico è finalizzato all’acquisto di un immobile seguito da un rogito notarile e quindi con presenta di atto pubblico scritto.
In altre parole, fino al limite di 1 milione di euro, le tasse sulla donazione non ci sono e non è, quindi, neanche necessario frammentare i bonifici per evitare la tassazione.