Conto cointestato: lo devi aprire così se vuoi avere tutto sotto controllo

La scelta di aprire un conto cointestato deve essere ben ponderata o si rischia di perdere la gestione del proprio denaro.

La cointestazione del conto prevede la cotitolarità di due o più persone. Solitamente questa scelta è compiuta dai coniugi oppure da un genitore e il figlio ma bisogna valutarla attentamente e soprattutto scegliere la tipologia di conto corrente preferibile in base alle proprie esigenze.

Conto cointestato come aprire
Cosa sapere prima di aprire un conto cointestato (Abruzzo.cityrumors.it)

Il conto corrente cointestato si concretizza quando due o più soggetti decidono di aprire un conto in comune presso una banca o Poste italiane. Ogni individuo diventa proprietario del conto corrente e ne condivide diritti e obblighi con l’altro o gli altri titolari. A disciplinare questa tipologia di conto il Codice Civile. Nell’articolo 1854 ne vengono sottolineate le caratteristiche e le versioni tra cui scegliere.

Proprio questi differenti tipi di conto cointestato sono da approfondire per capire come funzionano, cosa comportano e quale è meglio scegliere in base alle proprie necessità. Conoscete il detto “fidarsi è bene non fidarsi è meglio?” Ebbene, quando si tratta di soldi occorre prestare molta attenzione e ricordare che amore e affetto potrebbero svanire in un istante davanti a diatribe e periodi di difficoltà.

Quale tipologia di conto corrente cointestato aprire

Non è cinismo ma pura realtà. Oggi si potrebbe essere la coppia più felice del mondo ma domani si potrebbe diventare due estranei che si odiano. Cosa accadrebbe in caso di conto cointestato? Chi è arrabbiato o ferito – ad esempio per un tradimento – potrebbe vendicarsi svuotando il conto in banca in comune. Volete evitare un tale evento? Allora non ci sono dubbi su quale tipologia di conto corrente cointestato aprire.

Tipologia conto corrente cointestato
Conto a firma congiunta, quando conviene (Abruzzo.cityrumors.it)

Parliamo del conto a firma congiunta che richiede il consenso e la firma di ogni cointestatario per qualsiasi operazione (prelievi, bonifici, emissione di assegni). Significa non poter dimezzare (o peggio) il conto in caso di ripicca o di un debito da ripagare senza informare l’altro intestatario. Se, invece, siete completamente fiduciosi nella buona fede del cointestatario oggi e per sempre allora potete tranquillamente optare per il conto a firma disgiunta.

Questo permette ad ogni titolare di agire in modo autonomo sul conto, senza interpellare l’altro. Accredito dello stipendio, prelievi e versamenti, disposizioni di bonifici, qualsiasi operazione non richiederà il consenso del cointestatario. Molto comodo se si hanno orari diversi e se si intende gestire il conto in modo flessibile e autonomo il conto. Infine, per chi si fida ma non troppo c’è il conto cointestato misto. Prevede di scegliere le operazioni che necessitano del consenso di tutti i titolari (ad esempio prelievi e bonifici) per evitare brutte sorprese.  I versamenti, invece, saranno i benvenuti.

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