Come sbloccare subito e prelevare soldi dal conto corrente in caso di eredità: così vai sul sicuro e la legge é dalla tua parte

Alla morte di un individuo il suo conto corrente viene bloccato, ma gli eredi possono sbloccarlo per accedervi: come?

Cosa succede al conto corrente di una persona che viene a mancare? Non è raro trovarsi a gestire questo tipo di situazione, ad esempio quando un genitore viene a mancare e i suoi figli debbano occuparsi delle questioni relative all’eredità.

Gestione conto corrente caso morte intestatario
Quando l’intestatario di un conto corrente viene a mancare la banca può bloccarne il conto: come procedere per sbloccarlo? (Foto Canva) – Abruzzo.cityrumors.it

In caso di decesso l’istituto di credito è infatti legittimato a bloccare il conto corrente e per accedervi di nuovo si rendono necessarie alcune azioni da parte degli eredi.

Questa misura ha lo scopo di tutelare gli eventuali eredi del defunto, rendendo inaccessibile il conto a tutti coloro che non certifichino di essere in diritto di farlo. Ma allora come si deve procedere per poter accedere al conto corrente?

Cosa serve alla banca per sbloccare un conto corrente intestato a una persona defunta?

Per prima cosa bisogna presentare alla banca una dichiarazione di successione, assieme alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Tale documentazione, che verrà poi trasmessa all’Agenzia delle Entrate, si presenta online entro un arco di 12 mesi dalla data della morte dell’intestatario del conto.

Dichiarazione successione blocco conto corrente caso di morte
La banca avrà bisogno di una dichiarazione di successione e solo dopo averla ricevuta potrà sbloccare il conto per gli eredi del defunto (Foto Canva) – Abruzzo.cityrumors.it

Questo documento ha valore fiscale ma non implica la tacita accettazione dell’eredità. Ciò significa che sarà possibile per gli eredi rinunciare all’eredità in un secondo momento pur avendo presentato questa documentazione all’Agenzia delle Entrate. Dopo aver ricevuto la documentazione la banca ha 30 giorni per sbloccare il conto e a quel punto gli eredi potranno decidere come gestirlo.

Ad esempio chi vorrà potrà prelevare la parte spettante di eredità, oppure si potrà decidere se svuotare il conto e chiuderlo o se tenerlo aperto e proseguire il rapporto con la banca. Se si tratta di un conto corrente cointestato, per esempio, bisogna tenere presente che la sua chiusura deve incontrare l’accordo di tutte le parti.

Vi sono poi alcuni casi in cui è possibile accedere al conto anche in mancanza di dichiarazione di successione. Ciò avviene ad esempio quando il conto non supera i 100mila euro, quando non comprende immobili o diritti immobiliari e quando gli eredi sono coniugi o discendenti diretti (ad esempio i figli).

In questi casi la gestione del conto è più semplice, a patto però che tutte le parti siano d’accordo e che nessuno decida di intentare azioni legali in materia di successione. In caso di problemi, infatti, l’unica strada da intraprendere è quella di avviare in tribunale una pratica di divisione giudiziale dell’eredità.

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