In Abruzzo i cinghiali iniziano a diventare un problema. La Coldiretti parla di danni ingenti all’agricoltura e non solo. Si chiede un intervento immediato.
I cinghiali in Abruzzo iniziano ad essere un problema per gli agricoltori e non solo. Il tema dei danni causati da questi animali è stato al centro dell’ultima assemblea provinciale a Pescara della Coldiretti. Ed è proprio l’associazione a lanciare un chiaro allarme e a chiedere un intervento da parte delle autorità.
Stando ai numeri messi in evidenza dalla stessa Coldiretti, sono quasi 5 milioni di euro i danni procurati dalla fauna selvatica (tra cui anche i cinghiali) in regione. Ma c’è un altro problema da tenere in considerazione: quello degli incidenti stradali. L’8% vede coinvolti proprio questi animali. Insomma, una situazione drammatica e che rischia di peggiorare nelle prossime settimane visto che la presenza dei cinghiali è in aumento.
Incidenti stradali e campi coltivati ormai rasi al suolo. Sono questi i due principali danni provocati dai cinghiali in Abruzzo. La presenza di questi animali è in forte aumento e il rischio è quello di dover fare i conti con numeri ancora peggiori nelle prossime settimane.
Per questo motivo la Coldiretti chiede un intervento immediato per salvaguardare l’agricoltura abruzzese. Senza dimenticare la questione dei rimborsi. I danni causati dagli animali selvatici non sono mai realmente rimborsati e per questo motivo ci sono ingenti danni economici. La speranza è che si possa avere una svolta importante in davvero poco tempo per consentire a questi lavoratori di poter guadagnare.
Ma qual è la richiesta della Coldiretti? L’associazione da un lato chiede una proposta di legge europea di risarcimento nei confronti degli agricoltori che vedono la propria coltivazione distrutta dalla fauna selvatica. Allo stesso tempo si punta ad un freno della proliferazione dei selvatici consentendo ai proprietari di questi terreni di difendere la produzione.
La strada è assolutamente lunga, ma dall’Abruzzo parte una importante battaglia che presto potrebbe diventare nazionale se non europea.