Rate della rottamazione, cosa si rischia se non si rispettano le scadenze della dilazione concordata. Di seguito i dettagli.
La rottamazione quater è in quale modo ormai archiviata, con la possibilità di aderire a questa dilazione concordata dei pagamenti superata. Vi è per alcuni contribuenti ancora l’opportunità di sfruttare le modalità ordinarie di rateizzazione del debito. Sapendo però che in tal caso si devono pagare sanzione e interessi.
Infatti l’annullamento di queste voci di pagamento è concesso esclusivamente a quanti hanno aderito alla pace fiscale con la rottamazione quater. Da ricordare le scadenze di versamento delle prime rate di questa misura. Le prime due in scadenza già nel 2023 e la terza nel febbraio 2024. Tuttavia per agevolare quanti non erano riusciti a saldare in queste occasioni, era prevista un’ulteriore dilazione al 20 marzo 2024, per queste prime tre rate.
Chi ha effettuato versamento entro la data del 20 marzo 2024, può continuare a fruire delle agevolazioni previste, proseguendo i pagamento concordati. Ma cosa succede a coloro che non hanno pagato entro la data di marzo? L’immediata conseguenza è la decadenza dalle agevolazioni previste dalla pace fiscale. Ma la situazione varia a seconda della data della rateizzazione.
Con rottamazione quater decaduta per debiti già rateizzati in data precedente il 1° luglio 2022 e poi non pagati, non ci sono problemi particolari. Il contribuente potrà fruire nuovamente di una rateizzazione ordinaria, con pagamento di sanzioni e interessi. Nel caso di rottamazione quater decaduta per debiti già rateizzati in data seguente il 1° luglio 2022 e poi non pagati, le cose si complicano.
In una situazione del genere non sarà possibile richiedere una nuova rateizzazione del debito e non si ha più diritto alle agevolazioni previste dalla rottamazione quater. Quindi ci sono due soluzioni: la prima, si paga tutto il dovuto in un’unica soluzione; la seconda, non si paga e si rischiano le azioni di recupero dell’Agenzia delle Entrate Riscossioni, come pignoramento dei beni, ipoteca, fermo amministrativo della vettura.
Quindi occorre verificare con attenzione qual’è la propria situazione in questo momento e trovare la soluzione che più ci può essere utile per saldare il nostro debito con l’Agenzia delle Entrate. Noi vi consigliamo di chiedere aiuto ad un commercialista o ad un Caf per capire quali sono i passi corretti da fare e rimettersi in regola.