Gli importi dell’Assegno unico universale possono aumentare in base a determinati requisiti: tutte le maggiorazioni previste e come ottenerle.
Intorno alla metà del mese, come di consueto, l’Inps effettuerà i pagamenti dell’Assegno unico universale, destinato alle famiglie con figli a carico. Per beneficiare del contributo, è necessario presentare domanda all’istituto di previdenza sociale.
Bisogna sapere che il contributo si compone di una parte fissa, il cui importo varia in base all’Isee e va da un minimo di 57 ad un massimo di 199,40 euro per figlio, e delle maggiorazioni riconosciute successivamente in base alle condizioni familiari. Tutti gli aumenti non scattano automaticamente, dato che per alcuni è necessario presentare una richiesta.
Assegno Unico, le maggiorazioni previste e quali sono i requisiti per ottenerle
I beneficiari dell’Assegno Unico possono usufruire oltre che della quota fissa del beneficio anche di alcune maggiorazioni, previste se in possesso di determinati requisiti, oltre a quelli per la presentazione della domanda.
Possono inoltrare domanda, difatti, solo i nuclei familiari con figli a carico sino al 21esimo anno di età e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo del contributo varia in base all’Isee e cresce gradualmente dai 57 euro per figlio a 199,40 euro. Oltre ai nuclei con un reddito di oltre 45.575 euro, anche a chi non presenta la certificazione, verrà destinata la quota minima di 57euro.
Per quanto riguarda le maggiorazioni, queste sono previste in diversi casi. Il primo è per le famiglie con figli di età inferiore a 1 anno o per quelli con figli inferiori a 3 anni ed un reddito non oltre i 40mila euro. In possesso di tali requisiti, spetta un aumento del 50% rispetto alla quota fissa già percepita. Essendo l’importo massimo erogabile di 199,40 euro, la maggiorazione può raggiungere i 99,70 euro. Per richiedere l’aumento non bisognerà fare richiesta, ma semplicemente presentare un nuovo Isee.
Sono previste delle maggiorazioni anche per i figli successivi al secondo. In questo caso, le cifre che verranno aggiunte variano, in base all’Isee, dai 96,90 ai 17,10 euro per ogni figlio successivo al secondo. Per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico, l’aumento è di 150 euro sul totale dell’Assegno Unico percepito. Le madri sotto i 21 anni di età hanno anche diritto ad un aumento che ammonta a 22,80 euro per ogni figlio a carico. Anche qui, basta solo aggiornare l’Isee per il ricalcolo degli importi attraverso il sito Inps o rivolgendosi ad un patronato.
L’Assegno Unico, per cui sarebbero previste delle novità dal prossimo anno, può salire sino a 34,10 euro per ogni figlio, sempre tenendo conto dell’Isee, se i genitori sono entrambi percettori di reddito. In tal caso, il ricalcolo non potrà essere effettuato in automatico dall’Inps, ma sarà necessario che il richiedente indichi in sede di domanda, o successivamente se i genitori diventano percettori di reddito dopo la presentazione, la circostanza nell’apposito riquadro. È sempre possibile effettuare la procedura tramite un Caf o sulla sezione del sito Inps.
Infine, per i figli disabili sino a 21 anni sono previsti degli aumenti che variano in base gravità della disabilità. Le maggiorazioni variano da 91,20 a 119,60 euro. Per il calcolo, sarà necessario indicare la gravità della disabilità accertata, in sede di domanda o in seguito qualora venga accertata dopo aver inoltrato richiesta.