In tanti potrebbero non ricevere il pagamento dell’Assegno Unico a febbraio 2025. È importante agire subito per evitarlo: ecco che cosa fare.
L’Assegno Unico mensile e universale è un supporto economico che viene dato alle famiglie per sostenere la crescita dei figli a carico. È una misura che ha visto la luce dal primo gennaio 2022 ed ha sostituito tutti i precedenti incentivi, come le detrazioni fiscali, che fino a quell’anno erano previsti per aiutare i nuclei familiari. È un sostegno che fa parte del pacchetto di interventi previsto con il Family Act.
In una recente circolare, numero 33 del 4 febbraio 2025, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha chiarito le regole in merito all’Assegno Unico e Universale per i figli a carico per quanto riguarda il 2025, visto che i beneficiari dovranno attendersi delle novità importanti per quanto riguarda gli importi. Infatti, l’AUU di febbraio sarà calcolato con i nuovi importi, mentre a partire da marzo di quest’anno saranno erogati gli arretrati per gennaio 2025.
La normativa sull’assegno unico e universale prevede che tutti gli anni gli importi e le soglie Isee vengano aggiornate in base ai cambiamenti del tasso Istat. Visto che nel 2024 l’incremento registrato è stato dello 0,8%, l’INPS ha deciso di adeguare di conseguenza le somme dell’AUU e le relative soglie ISEE a partire proprio dal 1° gennaio 2025.
Questo vuol dire che gli importi verranno adeguati in base alla rivalutazione dell’Istat dello 0,8%. La somma dell’assegno nel 2025 cresce per i figli che non hanno compiuto un anno di età, ma anche per le famiglie che hanno tre figli a carico e un Isee fino a 45.939,56 euro e pure per quelle con almeno quattro figli, come ci ha tenuto a spiegare l’INPS nella sua circolare.
L’INPS ha poi specificato che coloro che hanno già una domanda di Auu approvata non dovranno presentare una nuova richiesta, tranne nel caso in cui avessero ricevuto una comunicazione di revoca, decadenza o rifiuto della domanda stessa. È necessario segnalare se ci sono state delle variazioni come la nascita di un figlio o la maggiore età di un altro.
Leggi anche: Imu e Tari 2025 mazzata in arrivo per i contribuenti: cambiano le regole per i pagamenti
L’INPS ha segnalato che per garantire il calcolo corretto dell’importo è importante presentare un nuovo ISEE per il 2025. Questo vuol dire che è fondamentale aggiornare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, altrimenti a partire da marzo verrà erogato solamente l’importo minimo.
Tuttavia, nel caso in cui il documento venga presentato entro il 30 giugno 2025, le somme saranno ricalcolate e verranno corrisposti gli arretrati.
Leggi anche: Nuovo bonus al via a febbraio, disponibili 1.500 euro: a chi è rivolto e come fare richiesta
La richiesta dell’ISEE deve essere fatta tramite il Portale unico Isee, l’App INPS Mobile oppure tramite un patronato. A partire dal 1° gennaio 2025, la somma dell’AUU e le soglie ISEE saranno adeguate solo in base all’aumento del costo della vita. Per questo motivo i genitori che hanno un figlio che non ha ancora compiuto un anno avranno un aumento del 50%.