Una interessante novità riguarda i dipendenti di un particolare settore. Cosa sappiamo sul bonus turismo che è stato approvato.
In un momento molto delicato della nostra economia, in cui, complice l’aumento vertiginoso dei prezzi e anche le guerre, la vita è diventata sempre più cara e dispendiosa, si è sempre alla ricerca di soluzioni tangibili. In particolare per quelle famiglie numerose dove non sempre gli stipendi riescono a far sbarcare il lunario e si arriva a fine mese con l’acqua alla gola. Gli aiuti previsti dal Governo per certe categorie di lavoratori dipendenti lasciano sperare che qualcosa si stia muovendo.
Si parla molto di bonus, in ogni modo e forma, proprio per venire incontro a quelle necessità di alcune realtà che non sono sempre facili da accettare e gestire. Sono sicuramente un aiuto in più per quelle categorie di lavoratori che hanno un reddito annuale non certo altissimo e che devono però andare avanti nella vita di tutti i giorni. Una interessante novità riguarda quelle categorie di lavoratori dipendenti i quali svolgono la loro attività in settori specifici volti soprattutto al contatto con il pubblico. Scopriamo di cosa si tratta e in cosa consiste questo importante Bonus Turismo di cui si parla molto ultimamente.
Il Bonus Turismo ha trovato conferma nella Legge di Bilancio 2024. Per l’esattezza dal 1 gennaio al 30 giungo 2024 quelli che lavorano nel settore turistico, termale, e ricettivo, ma anche coloro che lavorano nel settore somministrazione cibo e bevande, hanno diritto a un bonus del valore del 15% delle retribuzioni lorde, per quanto riguarda sia gli straordinari che i turni di notte, il tutto nei giorni festivi.
Il bonus, per avere valore, deve essere riconosciuto dal sostituto di imposta e deve essere richiesto dal dipendente stesso. Il compenso verrà riconosciuto nella busta paga all’interno della quale vi sarà l’importo aggiuntivo. Riguarda quindi quei lavoratori dei settori interessati.
Ma attenzione gli stessi, nel periodo di imposta 2023, devono avere ricevuto un importo di lavoro dipendente pari o inferiore alla cifra di 40.000 euro. I lavoratori dovranno dimostrare, tramite una autocertificazione, di avere avuto un reddito che rientra proprio in quel limite appena citato.
Quindi gli importi verranno poi inseriti nella Certificazione Unica, e a questo punto il datore di lavoro riuscirà a recuperare il credito tramite proprio la prassi della compensazione. Con il modello F24 e anche il Codice Tributo 1702. Attenzione la somma non fa parte della formazione del reddito imponibile.