“Ci sono diversi progetti da portare a termine – sottolinea la presidente dell’associazione Alessandra Carulli – a partire dalla carta dei servizi di qualità che albergatori, ristoratori e stabilimenti balneari avevano già messo a punto durante l’anno precedente. Non escludiamo la possibilità di proseguire con il Francavillage, ma dobbiamo evidenziare che avremmo preferito un progetto di promozione basato sulle scelte fatte durante i mesi in cui la cabina di regia si è riunita, piuttosto che un progetto che ci è stato presentato a maggio per essere operativo all’inizio della stagione estiva, calato dall’alto senza il coinvolgimento reale degli operatori se non attraverso un paio di incontri utili a spiegare il funzionamento del braccialetto più che gli strumenti di promozione turistica per utilizzare al meglio il progetto. Vogliamo un piano d’azione chiaro, capace entro fine anno di pubblicizzare Francavilla a scopo turistico – prosegue la presidente comunale di Confesercenti – utilizzando gli strumenti già esistenti e quelli più innovativi. Occorre un mix di azioni di promozione per dare a Francavilla la visibilità che merita nei mercati turistici e contemporaneamente bisogna sfruttare il periodo invernale per azioni rivolte al buon funzionamento delle piccole cose che rendono la città più efficiente, come ad esempio la riparazione del lampione che non funziona da tempo, un’attenta opera di pulizia del verde, e che allo stesso tempo miri, attraverso azioni di marketing ad hoc, a farci conoscere come una città accogliente capace di attrarre gente da fuori. Non bastano solo le manifestazioni, occorrono progetti e servizi integrati come trasporto, ricettività, accoglienza turisti, carta fedeltà, sui quali siamo molto carenti. Questi sono i punti programmatici che intendiamo riproporre in cabina di regia, e su questi punti stiamo ragionando su come utilizzare al meglio la tassa di soggiorno che l’amministrazione sta valutando di applicare: se gli introiti della tassa serviranno per realizzare un vero piano marketing, a quel punto la Confesercenti non intende opporsi alla sua introduzione. Siamo pronti a dare battaglia se, invece, gli introiti della tassa di soggiorno servissero per rimpinguare le voci di bilancio che servono per organizzare singoli eventi che non portano a nulla o, peggio, quelle iniziative concepite come forma “alternativa” di assistenzialismo, alle quali restiamo decisamente contrari”.