Facebook censura il seno ma non il cartello razzista, a tendere la trappola è un fotografo tedesco, a quanto pare per Mark Zuckerberg sono più gravi dei seni in vista che pesanti insulti razzisti.
Olli Waldhauer è l’autore del post censurato, fotografo per mestiere, da Facebook ha lanciato la sua esca e i pesci hanno abboccato perfettamente all’amo, conscio delle procedure e delle regole applicate e “non” sul noto social, ha pubblicato una foto trappola.
Lo scatto d’autore ritrae una bellissima ragazza in topless e un uomo con in mano un cartello con insulti a sfondo razziale. Olli ha postato la foto accompagnandola con una didascalia che tra l’altro non mascherava affatto il suo intento in realtà: “Una di queste due persone viola le regole di Facebook: quale, secondo voi?”.
Come accade con i social, presto detto, la foto è diventata immediatamente virale, in molti hanno colto la palese provocazione e così se condivisioni si sono moltiplicate e diventate migliaia, il tutto in meno di due ore.
Ma papà Zuckerberg, che tutto vede e tutto sa l’ha fatta sparire, a quanto pare, per colpa di due capezzoli di troppo. La frase in tedesco nel cartello dell’uomo, invitava a non comprare dagli immigrati turchi e mediorientali, l’epiteto utilizzato è molto dispregiativo in tedesco, filofascista.
La storia è stata riportata su testate del calibro di Le Monde, Bild e altre prestigiosissime testate, mentre su twitter, invece, ha preso piede l’hashtag #nippelstatthetze, ovvero “tette e non razzismo”.