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Un goccio di questo liquore all’arancia ti manda in paradiso: non lo trovi in nessun negozio, si vende solo qui

C’è un liquore italiano dal sapore intenso e dalla storia altolocata, legata ad un personaggio famosissimo della storia del nostro Paese.

Esistono alcuni prodotti che sono fortemente rappresentativi del luogo dove sono stati creati. In ambito gastronomico, uno degli esempi più noti è dato dalla pizza, con la quale in molti simboleggiano Napoli. Oppure il panettone per Milano, ed il pandoro per Verona.

Un goccio di questo liquore all’arancia ti manda in paradiso: non lo trovi in nessun negozio, si vende solo qui – abruzzo.cityrumors.it

Di esempi di questo genere ne possono essere fatti a migliaia. Ogni posto della Terra ha una sua specialità autoctona e che da nessun’altra parte riesce a raggiungere gli stessi picchi di qualità. La stessa cosa vale anche nel caso di un liquore, legato ad un ben preciso territorio in Italia.

Questo liquore ha persino una storia affascinante, dal momento che è stato creato da un personaggio storico illustre, al quale la letteratura del nostro Paese deve molto. È diventato anche simbolo della città dove venne inventato, e racconta una storia ricca di tradizione e innovazione.

Parliamo di un prodotto alcolico, a base di brandy ed infuso di arance, esempio di come il patrimonio culturale e gastronomico italiano possa intrecciarsi in modi inaspettati. La sua origine risale ai primi decenni del Novecento, ed a distanza di più di un secolo continua ad essere apprezzato da tutti.

Qual è il liquore creato più di cento anni fa da un grande letterato

Si tratta dell’Aurum, inventato a Pescara nel 1919 con l’ausilio decisivo di Amedeo Pomilio, imprenditore del tempo che creò una distilleria nella città abruzzese. Sorgeva al Kursaal, un elegantissimo palazzo signorile. Per realizzare questo liquore, Pomilio mescolò un brandy italiano a 40° invecchiato di otto anni con alcune tipologie di arance che nascevano in Abruzzo.

Qual è il liquore creato più di cento anni fa da un grande letterato – abruzzo.cityrumors.it

Ed anche Gabriele D’Annunzio ci mise del suo per portare alla creazione dell’Aurum. Il nome lo suggerì lo stesso Vate, autore dell’impresa di Fiume. Lui e Pomilio erano molto amici. D’Annunzio fece da vero e proprio testimonial per fare si che l’Aurum si diffondesse e riuscisse ad affermarsi.

Fu un successo strepitoso, con l’Aurum sorseggiato da diverse generazioni da quei giorni fino al presente. Tale prodotto divenne uno dei simboli di Pescara ed il Kursaal nel frattempo è stato adibito a museo dell’Aurum, con la presenza di reperti storici importanti legati a questo liquore.

Tra le prerogative che riguardano la preparazione dell’Aurum figura il periodo di riposo di dodici mesi al quale quest’ultimo viene sottoposto, in base a quanto riportato all’interno della ricetta originale stilata a suo tempo da Pomilio. L’Aurum serve, per un decimo, a preparare anche un altro liquore, chiamato non a caso Dannunziano.

Sempre l’Aurum si sposa particolarmente con alcuni tipi di dolci (tipicamente gelati e semifreddi) per gustarli sia dopo averli cosparsi con un bicchierino dello stesso che accompagnando un sorso ad ogni cucchiaino.