Sono migliaia le bellezze sconosciute che pervadono il territorio italiano, il Colosso è una di queste: scopriamo subito dove si trova
Il Colosseo è uno dei monumenti più iconici del nostro paese, ma sono migliaia le ricchezze che restano sconosciute ai più: il Colosso è una di queste. Non sempre le bellezze più amate dal turismo di massa sono le più sublimi, ci sono tantissime perle nascoste da interi secoli, sparse su tutto il territorio italiano. Moltissimi siti attorno a Roma restano poco frequentati o passano in sordina perché il turista medio è attratto dalle opere più famose e non considera ciò che c’è intorno.
Non tutti hanno la curiosità, o la caparbietà di scoprire nuovi luoghi o antichi tesori che il tempo conserva intatti nella loro magnificenza. Serve passione, a volte persino un po’ di pazienza per visitare posti spesso mal collegati o comunque distanti dalle città più ambite. Scopriamo subito insieme dove si trova il Colosso e come fare a raggiungerlo per godere di tutta la sua bellezza.
Innanzitutto non siamo nel Lazio, ma un po’ più a Nord, in Toscana, a Vaglia, un piccolo comune della città metropolitana di Firenze. Proprio qui, sulle soglie di una delle città più belle al mondo, sembra “nascondersi” il Colosso.
Siamo a Vaglia, in un giardino immenso tra i più belli e vasti di tutta la Toscana. Quello che è un vero e proprio parco era nato a metà del Cinquecento per volontà della famiglia Medici come un giardino “all’italiana”, perché dotato di meravigliose sculture e complessi giochi d’acqua. Solo successivamente, nell’Ottocento, fu spogliato di molte statue e trasformato in un giardino in stile inglese dalla famiglia Demidoff, di origine russa, che decise di acquistarlo.
Nonostante il grande rinnovamento che portò a un totale mutamento dello stile originario, alcune sculture rimasero e tutt’ora vigilano sul parco, in tutto il loro inconfondibile splendore. Una di queste è il Colosso, una statua in pietra alta circa 14 metri, costruita negli anni Ottanta del Cinquecento dallo scultore fiammingo Giambologna con l’intento di creare una personificazione degli Appennini. Proprio per questo la statua è soprannominata detta “Il Gigante degli Appennini”.
L’enorme Colosso di pietra e intonaco è attorniato da numerosi personaggi delle Metamorfosi di Ovidio, come Pegaso, Parnaso e Giove. Giambologna sembrerebbe essersi ispirato a un Atlante descritto nell’Eneide di Virgilio. Nella sua mano sinistra sembra stritolare un mostro marino dalla cui bocca sgorga un getto d’acqua che finisce nello stagno di fronte alla statua.
Ma il vero segreto risiederebbe dentro al Colosso: infatti, all’interno dell’enorme statua, ci sono varie grotte e stanze di cui una sarebbe dedicata a Teti, la più bella delle Nereidi, le discendenti di Oceano. Ci troviamo nel Parco Mediceo di Pratolino che attualmente appartiene alla Provincia di Firenze.