I maggiori successi dei Queen risuoneranno per tutta Pescara grazie alla potente voce, tra gli altri, di Luca Marconi, tenore teramano che porterà lo show Queen at the Opera al Teatro Massimo.
Il 9 marzo alle ore 21, al Teatro Massimo di Pescara, andrà in scena l’evento rock-sinfonico Queen at the Opera, prodotto da DuncanEventi e ideato da Simone Scorcelletti. I brani più emozionanti della band britannica a cui si lega indissolubilmente il nome del frontman Freddie Mercury verranno reinterpretati dalle voci di talentuosi tenori e soprani.
Le canzoni sono riarrangiate dal direttore Piero Gallo, mentre le voci che daranno di nuovo vita agli splendidi brani che hanno fatto la storia della musica rock sono di Luca Marconi, Valentina Ferrari, Alessandro Marchi, Luana Fraccalvieri e Giada Sabellico. Il primo di costoro è un tenore teramano presente fin dalla prima edizione del 2015.
Un altro modo di ascoltare i Queen
Lo show rock-sinfonico Queen at the Opera ha fatto registrare il pienone ovunque, da Milano a Torino fino a Roma. Il 9 marzo sarà la volta di Pescara, una tappa di cui va particolarmente orgoglioso Luca Marconi, abruzzese di nascita. Il tenore teramano ha parlato del grande impatto della musica dei Queen nella cultura di massa e di come si è deciso di riarrangiarle.
“La musica dei Queen è un mondo a parte, la bellezza dello spettacolo sta nella bellezza di un repertorio immortale che spazia tra blues, jazz, ballate, sinfonica, rock. In ogni teatro l’entusiasmo è alto. La struttura dello spettacolo propone una partenza con un impatto deciso, ma l’intera scaletta consente un viaggio emotivo, fino al gran finale con una sequenza di brani che creano una vera comunione col pubblico“.
Luca Marconi aggiunge che non c’è alcun tentativo di imitare la voce di Freddie Mercury o di stravolgere l’interpretazione di brani storici, come We Will Rock You, Radio Ga Ga e Who Want to Live Forever. Si tratta, infatti, di un omaggio a una delle band più iconiche della storia della musica.
“Le canzoni non sono state stravolte, le interpretazioni vocali sono personali ma nel rispetto delle melodie originali, intoccabili. Nessuno di noi ha la velleità di imitare nella voce o movenze Freddie Mercury. È uno spettacolo tributo, con 4 voci e timbriche e anime diverse che interpretano un repertorio a cui siamo legati, con un approccio personale, senza imitare ma esprimendo l’emozione e il messaggio che quei brani hanno lasciato“.