Un tradimento incredibile, con una ragazza che ha approfittato dell’amica per lucrare sulle sue foto intime scattate in privato
Un’amicizia tradita, un gioco innocente trasformato in incubo. È questa la storia di una ragazza di Frosinone finita al centro di un caso di revenge porn che ora coinvolge la Procura. La protagonista di questa vicenda, una 28enne residente in una cittadina limitrofa. Adesso rischia il rinvio a giudizio con l’accusa di aver lucrato sulla diffusione di immagini intime di un’amica, vendute a 200 euro l’una su siti per adulti.
I fatti risalgono a qualche tempo fa, quando la vittima, 26 anni, si era lasciata convincere dall’amica a posare senza veli. Sembrava un momento goliardico, un gioco tra loro, lontano da occhi indiscreti.
La giovane, fidandosi ciecamente, aveva accettato, pensando a una semplice complicità. Ma ciò che doveva rimanere privato è diventato pubblico nel peggiore dei modi: le foto, scattate in un contesto apparentemente innocuo, sono finite online, vendute su siti per adulti.
La scoperta è arrivata per caso. Un amico della vittima, navigando su uno di quei portali, l’ha riconosciuta e non ha esitato a metterla al corrente di quanto stava accadendo. Per la ragazza è stato un colpo durissimo: quelle immagini, caricate senza il suo consenso, stavano fruttando centinaia di euro a chi lei considerava un’amica.
Commessa in un negozio del capoluogo, la giovane ha vissuto giorni di angoscia. Il timore che un cliente o, peggio, un familiare potesse imbattersi in quelle immagini la tormentava. La consapevolezza del tradimento subito ha accentuato il dolore: chi pensava le volesse bene, in realtà, l’aveva sfruttata per guadagno personale.
Nonostante il forte shock, la ragazza ha trovato il coraggio di reagire. Con l’aiuto dell’avvocato Claudia Mancini, ha sporto denuncia per revenge porn, cercando di mettere fine a un’azione ignobile che, senza il suo intervento, sarebbe potuta continuare.
L’impatto sulla vita della vittima è stato devastante. Per mesi ha evitato il capoluogo ciociaro, cambiando lavoro e allontanandosi dalle sue abitudini. La vergogna e la paura di essere riconosciuta l’hanno spinta a isolarsi. Intanto, le indagini hanno confermato la vendita delle foto e il profitto illecito generato da questa attività.
Ora il caso è nelle mani della giustizia: la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per la 28enne. Sarà il giudice per le udienze preliminari a decidere se processare quella che, da amica fidata, si è trasformata in una sfruttatrice senza scrupoli.