Papa Francesco e la musica: dialoghi d’anima con i grandi del pop e del rock

La musica ha sempre avuto un ruolo speciale nella vita di Papa Francesco, non solo come espressione artistica, ma anche come strumento spirituale, ponte tra le culture e linguaggio dell’anima.

“Sono certo che a Dio la buona musica piaccia…” È una delle frasi più divertenti che Papa Francesco ha pronunciato in un’occasione ufficiale: stava ricevendo Chris Martin, il cantante dei Coldplay.

Papa Francesco concerto rock
Papa Francesco ospite del gruppo rock The Fray durante una sua visita – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)negli Stati Uniti

D’altronde Jorge Mario Bergoglio, fin da giovane, ha nutrito una passione profonda per il tango – simbolo di Buenos Aires – ma anche per il canto liturgico e le sonorità popolari. Da pontefice, ha accolto nel cuore del Vaticano alcuni dei più grandi artisti del mondo, ricevendoli in udienze pubbliche e private, lodandone il talento e sottolineando il valore sociale e spirituale della musica.

Papa Francesco e la musica dell’infanzia

Nato nel barrio Flores della capitale argentina, Bergoglio è cresciuto ascoltando i tanghi di Carlos Gardel e Astor Piazzolla. Più volte ha ricordato il valore affettivo di quel genere musicale, legato alle sue radici familiari e popolari: “Il tango è malinconia, ma anche speranza. È come la vita, si balla in due, non da soli”.

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Il tango era il legame con la famiglia, la musica di sua madre… Nel 2014, in occasione del suo compleanno, centinaia di ballerini di tango si sono ritrovati in Piazza San Pietro per ballare in suo onore. Un gesto che commosse il pontefice e che fece il giro del mondo come simbolo della sua umanità e vicinanza alla cultura popolare.

Le udienze con i grandi della musica

Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha incontrato moltissimi musicisti e cantanti provenienti da ogni angolo del mondo. Da Andrea Bocelli che ha cantato anche in numerosi eventi con il patrocinio del vaticano, al leader degli U2 Bono Vox, da Patti Smith a Ennio Morricone. Passando per Sting, Eros Ramazzotti, Zucchero, i Pearl Jam e tutti i membri dei Coldplay.

Con Bono il pontefice si è confrontato più volte sui temi della povertà, dell’educazione e dei diritti umani. Il cantante, irlandese e cattolico, ha incontrato più volte Bergoglio: “Papa Francesco è un uomo che ascolta davvero e che ha un senso del tempo e del ritmo straordinari, è un grande jazzista dell’anima”.

Andrea Bocelli è stato più volte protagonista di eventi in sua presenza e ha definito il Papa “un’anima luminosa, capace di parlare al cuore anche attraverso il silenzio”.

Ma anche un’anima ribelle, critica e inquieta come Patti Smith, un’autentica icona del rock, ha cantato in Piazza San Pietro durante il Concerto di Natale patrocinato dal Papa. Di cui parlava con toni entusiastici: “Francesco è il primo pontefice che ho sentito davvero vicino a noi artisti. Ci riconosce una voce e ci invita a usarla con responsabilità”.

Il Concerto di Natale e gli eventi musicali in Vaticano

Uno dei momenti più emblematici del rapporto tra Papa Francesco e la musica è stato il Concerto di Natale in Vaticano, che si è svolto ogni anno in Aula Paolo VI. Sin dall’inizio del pontificato, il Papa ha voluto che l’evento fosse anche un’occasione di solidarietà e dialogo interreligioso.

Nel corso degli anni, sul palco si sono alternati artisti italiani e internazionali: Renato Zero, Lionel Richie, Anastacia, Nek, Anggun, Claudio Baglioni, e molti altri. L’invito del Papa è sempre stato quello di “cantare la speranza”, e di fare della musica “un ponte tra chi soffre e chi può donare”.

Non solo pop e rock: anche la grande musica classica e più tradizionale ha trovato spazio in Vaticano. Ennio Morricone ha diretto un concerto speciale in Aula Paolo VI nel 2015, emozionato di suonare “per un Papa che ascolta davvero”. Riccardo Muti ha portato l’Orchestra di Chicago per un’esibizione dedicata alla pace.

Papa Francesco a Sanremo
Il Festival di Sanremo quest’anno ha accolto per la prima volta nella sua storia il messaggio di Papa Francesco – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

L’udienza con gli artisti del Festival di Sanremo

Quest’anno uno dei grandi colpi di scena del Festival di Sanremo fu proprio la presenza di Papa Francesco che volle salutare i musicisti e il pubblico con un bel messaggio registrato dal suo studio. Un contributo tenuto segreto fino all’ultimo istante dal conduttore e direttore artistico dell’evento Carlo Conti… “L’ho invitato – aveva spiegato il presentatore – con un messaggio diretto alla sua segreteria e con mia grande sorpresa mi ha risposto personalmente e si è reso disponibile per un breve saluto. Nessuno sapeva del suo messaggio, non l’ho detto davvero a nessuno, solo poche persone, perché non volevo in alcun modo che potesse sembrare una mossa promozionale. Sono onorato e grato della sua presenza e del suo messaggio…”

In realtà già nel 2022, per la prima volta nella storia, alcuni artisti partecipanti al Festival di Sanremo vennero ricevuti da Papa Francesco in Vaticano. Tra loro anche Mahmood, Blanco, Noemi, Massimo Ranieri e Gianni Morandi.

Durante l’incontro, Francesco li esortò a “usare la musica per avvicinare, non per dividere” e aggiunse… “Le vostre parole hanno un potere grande. Possano sempre risvegliare il bene, la bellezza e la verità nel cuore di chi vi ascolta”.

Le immagini di quel giorno fecero il giro del web, tra selfie emozionati e strette di mano sincere. Per molti artisti fu un’occasione per riscoprire il valore profondo della propria arte.

Papa Francesco e i cori giovanili

Uno dei progetti più cari al Papa è stato il sostegno ai cori giovanili e alle scuole di musica nei contesti più fragili del mondo. In particolare ha promosso l’iniziativa Scholas Occurrentes, una rete globale educativa che ha coinvolto anche numerosi giovani musicisti.

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Nel 2019 Francesco ha accolto in Vaticano un coro proveniente da Haiti: “La vostra musica è preghiera. Quando cantate, Dio vi ascolta con gioia”. Lo stesso anno, ricevette un gruppo gospel del Sudafrica e un’orchestra sinfonica giovanile del Venezuela, lodando “il miracolo di armonia nato dalle periferie”.

Il messaggio musicale nei documenti papali

Papa Francesco ha parlato di musica anche nei suoi testi ufficiali. Nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium scrive: “La gioia del Vangelo si diffonde come una melodia: tocca, affascina e contagia”.

In diverse omelie ha usato metafore raccolte da spunti musicali: “La Chiesa è come un’orchestra: ogni strumento è diverso, ma insieme suonano un’unica sinfonia”. E ancora: “La fede non è rumore, ma armonia. È voce che si accorda al cuore del mondo”.

Il ricordo di Ezio Bosso e la commozione per Morricone

Papa Francesco aveva espresso parole di grande affetto per Ezio Bosso, il pianista e compositore scomparso nel 2020 dopo una lunga ed estenuante malattia. In una lettera inviata alla famiglia Francesco scrisse: “Ezio ha fatto della musica una forma di resistenza e di amore. Ha insegnato a tutti noi che anche nel limite c’è bellezza”.

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Anche alla morte di Ennio Morricone, nel luglio di quello stesso anno, Francesco si unì al cordoglio collettivo, definendolo “un uomo di fede e arte, che ha saputo comporre l’anima del nostro tempo”.

Un ponte tra suono e spirito

Papa Francesco ha saputo instaurare con il mondo musicale, anche con quello più alternativo e intransigente rispetto alle posizioni tradizionali della chiesa, un dialogo autentico, riconoscendo agli artisti un ruolo fondamentale nella costruzione di un mondo più umano. Non ha mai nascosto la propria emozione nell’ascoltare un inno ben cantato, un brano che tocca il cuore, un arrangiamento che parla anche a chi non ha fede.

“Quando la musica è vera, ci avvicina a Dio”, ha detto Francesco più volte. E in questo senso, il suo pontificato resterà nella memoria anche per aver dato dignità spirituale alla musica, elevandola a strumento di comunione, testimonianza e misericordia.

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