Si pensava che l’uomo trovato morto fosse stato divorato da un orso. Ma la verità scoperta dalla polizia sembrerebbe tutt’altra
La storia di Dustin Kjersem sta interessando tutti gli abitanti degli Stati Uniti, in particolar modo quelli del Montana, dove è avvenuto il fatto. L’uomo era partito alla volta di un campeggio lo scorso venerdì, dove si sarebbe dovuto incontrare con un suo amico, ma da quel momento di lui non è stata registrata più alcuna traccia.
Gli ultimi contatti con la moglie e i figli risalgono al 10 ottobre. Da quel momento più nulla. Non avendo nessuna notizia l’amico si è quindi deciso di mettersi alla sua ricerca fino a quando sabato, intorno alle 10.00, avrebbe rinvenuto il suo corpo dentro una tenda, senza vita e con evidenti ferite lungo il busto.
La denuncia ha dato seguito a ulteriori ricerche. Presa in considerazione l’ipotesi che si fosse trattato di un attacco di un orso, come rivelato dallo stesso amico di Dustin alla polizia, questi hanno controllato il corpo con il contributo di un dipendente dell’agenzia Montana Fish Wildlife & Parks, esperto in attacchi di orsi.
Una ricerca che, però, ha portato risultati che hanno radicalmente direzione alle indagini. Il non aver trovato nessuna prova di aggressione di un animale, ha portato a nuovi approfondimenti dai quali è emerso che le molteplici lacerazioni riportate potrebbero essere provenute da un’ascia che alla fine lo hanno portato alla morte.
Lo sceriffo della contea di Gallatin, Dan Springer ha confessato in tal senso ai media locali: “La gente mi ha chiesto se esiste una minaccia per la comunità e la risposta è: non lo sappiamo. Non abbiamo abbastanza informazioni per commentare questo in questo momento. Ma sappiamo che c’era qualcuno sulla scena che ha ucciso la vittima in modo raccapricciante. Quindi quando sei nella foresta devi rimanere vigile. Stiamo lavorando giorno e notte per trovare il suo assassino”.
Nelle prossime ore sono attese novità in merito alla vicenda e alle indagini. A chiedere aiuto è stata anche Jillian Price, sorella di Kjersem, che spera presto di trovare l’assassino di suo fratello e confida in qualche possibile testimonianza di quanto avvenuto.
“Questo fine settimana – ha detto – abbiamo perso nostro fratello, nostro figlio, nostro zio, il nostro migliore amico e nostro padre nel modo più inimmaginabile”.
La ragazza è poi passata alla descrizione di Dustin, raccontato come un padre modello: “Era un padre amorevole e solidale che non meritava assolutamente questo”. Una conclusione dalla quale trapela la speranza che presto su questa vicenda possa calare in via definitiva la parola fine.