Il Maestro teramano Enrico Melozzi, in un’intervista a “Il Centro” ha parlato della sua ottava partecipazione al Festival di Sanremo e della sua iniziativa “La Notte dei Serpenti”.
Enrico Melozzi è un nome che, già da diversi anni, accompagna l’ascolto anche dei più ignari spettatori del Festival di Sanremo, la celebre kermesse canora e musicale, che annualmente vede susseguirsi diversi artisti sul palco del teatro Ariston, per quello che rappresenta uno dei più prestigiosi eventi di spettacolo italiano, in cui il maestro teramano è più volte figurato come direttore d’orchestra.
Nel novero degli artisti da lui diretti, spiccano nomi di grande rilievo per la scena italiana come la cantante romana Noemi e, alcune volte, anche internazionale, come nel clamoroso caso dei Maneskin, band romana che ha vinto il Festival con la canzone “Zitti e Buoni”, per cui Melozzi aveva realizzato un imponente arrangiamento d’archi. A pochi giorni dall’inizio della settantaquattresima edizione, quali sono i progetti di Enrico Melozzi?
Melozzi, tra tradizione e innovazione
Cosa vuole diventare il Maestro Enrico Melozzi? Questo l’argomento principale dell’intervista che l’ha visto protagonista. Che voglia magari seguire le orme del Maestro Vessicchio, diventando un simbolo sanremese? Melozzi a riguardo, dice:”No. Io punto alla Scala di Milano o alla Carnegie Hall. Mi piacerebbe diventare come Verdi o Mozart, diventare popolare con la musica classica, con un linguaggio aulico e colto”.
Grande attenzione è stata poi data all’iniziativa partorita da Melozzi, ovvero la Notte dei serpenti, un concerto per la valorizzazione della sua terra, l’Abruzzo, intendendo anche una valorizzazione del dialetto regionale in chiave musicale. A riguardo, Melozzi ha dichiarato:“Quel concerto ha chiuso un cerchio, portandomi l’apprezzamento degli abruzzesi che inseguivo da anni”.
Parlando dell‘obiettivo che si era preposto e di eventuali prossime edizioni, Melozzi risponde:”Per me era necessario sul piano culturale, perché mancava la rappresentazione del nostro folclore in maniera più alta, che non fosse solo il dialetto con le parodie. La Regione ha già rifinanziato il progetto per altri tre anni, per cui sicuramente ci saranno altre edizioni”, sbilanciandosi su due possibili concertoni “uno sempre a Pescara e uno nell’Abruzzo interno”, senza però sbilanciarsi sugli ospiti.
E proprio per una futura edizione de La Notte dei serpenti, Melozzi non nasconde la voglia di portare su quel palco addirittura i Maneskin:”Mi piacerebbe tantissimo e mi sto già muovendo per il 2025. Mi farebbe piacere organizzare un loro concerto in una location mozzafiato di montagna, anche se la vedo difficile perché loro ormai hanno una carriera talmente alta e internazionale che faccio fatica a vederli modificare una canzone per fare un omaggio all’Abruzzo“.