Lo show di Marilyn Manson a Brighton è stato cancellato dopo una campagna di attivisti che ha attivato tutta una serie di pressioni politiche che ha portato alla decisione ufficiale dell’amministrazione locale. Il motivo è etico e simbolico, sostenere le vittime di presunti abusi, colpendo un evento che divide mentre infiamma il dibattito su libertà artistica e responsabilità.
Marilyn Manson, uno degli artisti più dissacranti e divisivi, ormai da trent’anni in attività con opere molto discusse, torna al centro dell’attenzione dopo un episodio sicuramente clamoroso che ha suscitato polemiche che si riaccendono dopo alcuni anni in cui il rocker americano era già stato al centro di aspre discussioni.
Dietro Marilyn Manson, nome d’arte che dice molto della sua personalità, c’è Brian Hugh Warner, 56 anni: una carriera costruita su un attento studio della società americana…. “costruita attorno alle sue stesse paure”.
Marilyn Manson e Brian Warner
Warner ha una consolidata carriera artistica intorno a metal e glam rock. E quando decide di trovare un nome per la sua band sceglie Marilyn Manson, la sintesi delle due cose che maggiormente hanno influenzato gli Stati Uniti tra anni ’60 e ’70: Marilyn Monroe, attrice amata da tutta la popolazione e indimenticabile anche per la sua tristissima fine, e Charles Manson, il serial killer che massacrò sette persone, tra le quali l’attrice Sharon Tate, e leader di una confraternita satanista.
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Warner è un plurilaureato che ha studiato psicologia, comunicazione, religione e teologica. E sa esattamente come puntare al suo obiettivo, dividere e fare discutere: “Volevo dimostrare agli americani come due apici apparentemente così lontani tra loro siano in realtà aspetti strettamente comunicati, e in egual modo spaventosi…” spiega in una lunga intervista italiana nel 2006.
Polemiche e accuse
Una posizione che lo mette al centro di roventi polemiche e che in qualche modo si rafforzano con numerose accuse di violenza sessuale che lo vedono al centro dell’attenzione per diversi anni. Ed è proprio per queste accuse che la seconda parte del controverso tour One Assassination Under God, realizzato per presentare l’omonimo album pubblicato lo scorso anno, ha subito un durissimo colpo ancora prima del suo debutto in Regno Unito.
La data inaugurale del segmento europeo, prevista per il 29 ottobre presso il Brighton Centre, è stata cancellata a seguito di una forte campagna etica promossa da attivisti locali e da alcuni esponenti politici di rilievo. La decisione ha acceso un dibattito tra due realtà contrapposte: la voce di chi tutela le vittime e quella di chi sostiene libertà e autonomia degli artisti.
Le motivazioni della cancellazione
A Brighton la pressione è partita dal gruppo attivista No Stage For Abusers e da Sian Berry, membro ufficiale del Green Party e rappresentante del collegio di amministrazione del Brighton Pavilion. Sian Berry, in una lettera aperta indirizzata al consiglio comunale, ha evidenziato come ospitare Manson — accusato da quattro donne, tra cui le attrici Esmé Bianco ed Evan Rachel Wood — contrasti con i valori della comunità e possa danneggiare la sensibilità delle vittime e dei loro sostenitori.
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Queste accuse includono presunti casi di stupro, violenza sessuale e domestica; tuttavia, nessuna incriminazione è mai stata accertata né condannata. Liustizia californiana ha chiuso l’indagine per mancanza di prove archiviano il caso e prescrivendo le accuse. Nonostante ciò, Berry ha motivato la cancellazione affermando che confermare lo show in un teatro pubblico equivale a “inviare un messaggio sbagliato alla città”, che include spettatori minorenni.
Reazioni a catena
Dopo la lettera, il Brighton Centre e il consiglio comunale hanno accolto la richiesta e notificato agli organizzatori la decisione di cancellare l’evento chiedendo il rimborso ai fan che avevano acquistato il biglietto del concerto: che era immediatamente andato sold out.
Inutile sototlineare che i fan di Manson hanno contrattaccato parlando di un caso di “cancel culture” e tacciando l’iniziativa di Brighton come di una “censura artistica” avvertendo che potrebbe “l’iniziativa avrebbe potuto portare molti altri artisti a rinunciare a organizzare eventi e concerti in città in futuro”.
Il dibattito si è esteso anche all’area di Bournemouth, dove la leader del consiglio locale Millie Earl ha manifestato preoccupazioni analoghe per la data prevista del 31 ottobre: anche lì si sta discutendo in questi giorni di una possibile cancellazione.
Il punto di vista delle sopravvissute
Le vittime e i gruppi di supporto, tra cui la University of Sussex Students’ Union e il network Survivors’ Network che avevano sostenuto la causa di No Stage For Abusers, hanno espresso soddisfazione per la decisione, affermando che rompere il legame tra intrattenimento e accuse di violenza aiuta a creare “uno spazio sicuro dove le vittime possono sentirsi ascoltate”.
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La vicenda ha rimandato alla riflessione più ampia riguardo alla libertà artistica, soprattutto in ambito legale. Gli oppositori della cancellazione hanno ricordato che Manson non è stato condannato, dunque è non colpevole secondo i principi giuridici.
Un trend del passato: Manson al centro di scandali
Non è la prima volta che Manson finisce nel mirino di gruppi politici e religiosi. Negli anni ’90, dopo la tragedia di Columbine, fu accusato mediaticamente di aver influenzato i carnefici, portandolo a cancellare numerose date dei suoi concerti negli Stati Uniti, tra divieti politici e interrogazioni al Congresso.
Anche per Dead to the World, venne osteggiato per presunte violazioni etiche e morali. In Italia molto spesso i suoi tour sono stati oggetto di discussione, soprattutto da parte di attivisti religiosi.
Il futuro del tour di Marilyn Manson e le incognite
Marilyn Manson ha già iniziato senza incidenti la parte nordamericana del tour, con ulteriori date in USA a partire dal luglio 2025. La cancellazione di Brighton lascia aperta la possibilità che altre date UK o europee vengano riviste. L’appuntamento del Bournemouth International Centre per ora è confermato, ma il consiglio locale dovrebbe esprimersi la prossima settimana.
La data italiana di Manson, andata esaurita in poco tempo dopo l’annuncio ufficiale è in programma a Bergamo alla Chorus Life Arena di Bergamo il 25 novembre.
