L’assegno di invalidità si assocerà presto alla pensione integrativa per la vecchiaia: tutte le informazioni utili sui prossimi cambiamenti.
L’assegno di invalidità è un sostegno economico importante per coloro che hanno una disabilità e che ne hanno diritto. Tuttavia, bisogna sapere che l’assegno di invalidità si trasforma in pensione di vecchiaia quando si raggiunge il requisito di età. Ciò significa che l’assegno cessa di essere erogato una volta che inizia a essere corrisposto il trattamento pensionistico.
È importante sottolineare che, nel momento in cui si matura il diritto alla pensione di vecchiaia, l’assegno di invalidità non viene sommato al nuovo trattamento previdenziale. Invece, se il trattamento di invalidità è superiore alla pensione di vecchiaia maturata, l’assicurato continuerà a percepire la stessa somma. In sostanza, viene garantito il trattamento economico più vantaggioso per l’assicurato.
Ogni anno, l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) stabilisce i limiti di reddito da considerare per non perdere nulla durante il passaggio da assegno di invalidità a pensione di vecchiaia. Ad esempio, per l’anno 2023, il requisito di reddito per l’assegno di invalidità è di 17.920 euro all’anno, mentre per gli assegni destinati agli invalidi parziali e per l’indennità di frequenza è di 5.391,88 euro all’anno. È importante notare che il reddito considerato è il reddito imponibile, dopo aver sottratto gli oneri deducibili.
Per poter accedere alla pensione di invalidità, oltre ad avere un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, è necessario dimostrare di avere un’invalidità civile pari o superiore al 74%. Questa invalidità deve essere accertata attraverso una valutazione medica e un’apposita procedura di riconoscimento da parte dell’INPS.
E’ importante essere consapevoli del fatto che l’assegno di invalidità si trasforma in pensione di vecchiaia quando si raggiunge il requisito di età. Durante questo passaggio, vengono considerati i limiti di reddito stabiliti dall’INPS. È fondamentale avere chiara comprensione dei propri diritti e delle modalità di transizione per garantire una continuità del sostegno economico.
Oltre ai limiti di reddito stabiliti, è importante tenere presente che il passaggio dall’assegno di invalidità alla pensione di vecchiaia comporta anche un cambiamento negli importi corrisposti. La pensione di vecchiaia è calcolata sulla base dei contributi versati nel corso della vita lavorativa, mentre l’assegno di invalidità tiene conto dell’invalidità patita.
Quindi, è possibile che il valore della pensione di vecchiaia sia inferiore a quello dell’assegno di invalidità, soprattutto nei casi in cui l’invalidità ha comportato un trattamento economico particolarmente vantaggioso. È importante considerare questo aspetto, poiché la pensione di vecchiaia sarà calcolata sulla base dei contributi previdenziali effettuati e potrebbe non garantire lo stesso importo economico.