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Cultura e Spettacolo

I Muse rinviano il concerto di Istanbul: i motivi dietro questa decisione

Il concerto dei Muse a Istanbul, previsto per l’11 giugno 2025, è stato rinviato al 2026 dopo le proteste contro il promoter della band ma anche a causa della pesantissima situazione politica nel paese: intanto i dimostranti eleggono la band e una loro canzone a proprio inno ufficiale

 La situazione politica in Turchia non è certo delle più tranquille da alcune settimane a questa parte. E cioè da quando gran parte del paese si è alzato contro il presidente Erdogan soprattutto in seguito alla incarcerazione del sindaco di Isyanblu Ekrem Imamoglu, considerando il suo grande avversario politico.

Il palco dell’ultimo tour dei Muse – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

Da alcune settimane molti turisti hanno deciso di cancellare il loro viaggio in Turchia, e in particolare a Istanbul, solitamente richiestissima in primavera, proprio a causa diu queste ultime tensioni.

Tensioni in Turchia: cosa è successo

Una vicenda ricalcata da molte pagine di cronaca e di politica che si può riassumere in poche parole. Imamoglu, leader del principale partito di opposizione – il CHP – è stato arrestato un mese fa nella sua abitazione.

Il primo cittadino è stato raggiunto all’alba del 19 marzo scorso da un centinaio di agenti che si sono recati nella sua abitazione per arrestarlo.

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Il tutto pochi giorni prima delle primarie del suo partito dove il sindaco della città del Bosforo aveva già annunciato che si sarebbe candidato per correre alle elezioni presidenziali, in programma nel 2028.

Ci sono stati scontri di piazza molto violenti, scioperi, agitazioni: per alcuni giorni si è temuto il colpo di stato se non addirittura una insurrezione civile. E mentre le ambasciate – inclusa quella italiana – studiavano la situazione, cresceva la preoccupazione per eventi di sport e spettacolo già programmati da tempo. Tra questi anche l’arrivo del tour dei Muse.

I Muse a Istanbul: show rinviato

Il concerto dei Muse a Istanbul, originariamente programmato per l’11 giugno, è stato ufficialmente rinviato. Si tratta non solo di una scelta di buon senso legata alla sicurezza di persone, artisti e materiali ma anche di una ulteriore tensione scatenata dalle controverse dichiarazioni di Abdulkadir Özkan, amministratore delegato della DBL Entertainment, società incaricata di organizzare l’evento.

Fedelissimo di Erdogan, Özkan ha usato parole molto violente e aggressive nei confronti degli studenti e dei manifestanti antigovernativi dicendo che non rappresentano in alcun modo la Turchia e il popolo turco e che sono “sbandati senza un futuro”. Parole che hanno messo in forte imbarazzo gli stessi Muse che da sempre sono una band estremamente solidale nei confronti dei diritti libertari e dell’autodeterminazione dei popoli cui hanno dedicato uno dei loro capolavori assoluti, l’album The Resistance.

I Muse, Uprising e The Resistance

Alcune delle loro canzoni sono diventate dei veri e propri inni: su tutti Uprising, primo singolo tratto proprio da The Resistacnce, canzone il cui testo fa riferimento a una sollevazione popolare. Matthew Bellamy, il leader cantante e chitarrista della band, la scrisse per protestare contro il sistema delle banche. I manifestanti turchi al momento l’hanno resa una delle proprie canzoni di protesta.

Inevitabile la decisione della band: “Dopo attenta valutazione e ascoltando le opinioni dei nostri fan, nel pieno rispetto delle loro preoccupazioni, abbiamo deciso di posticipare il nostro concerto a Istanbul al 2026, garantendo che DBL Entertainment non sarà coinvolta nella nuova organizzazione dell’evento.”

Il contesto politico e le proteste in Turchia

La situazione in Turchia è sempre molto tesa. Secondo le stime ufficiali, sarebbero oltre tremila i manifestanti fermati dalla polizia dal giorno dell’arresto di Imamoglu, molti dei quali studenti universitari. Le proteste si sono estese anche al mondo della cultura e dello spettacolo, con richieste di boicottaggio verso aziende considerate vicine al governo, tra cui la EspressoLab, una catena di caffetterie collegata allo stesso Özkan.

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Che nel frattempo ha rincarato la dose pubblicando un post su X (ex Twitter) nel quale definiva le proteste e i boicottaggi in atto come “un atto di tradimento”. Anche il concerto di Robbie Williams in programma a ottobre nel meraviglioso contesto del Festival Park Yenikapi è in forse dopo che la DB ha deciso di chiamarsi fuori dall’organizzazione dell’evento.

I Muse, Istanbul, gli appelli degli artisti locali e internazionali

I profili social dei Muse sono stati inondati di commenti da parte di utenti che prima hanno sollecitato la band a dissociarsi dal promoter. Ma oggi quasi tutti i messaggi sono di ringraziamento: “Sarete la colonna sonora della nostra protesta di civiltà e di libertà” si legge sui profili social della band. I messaggi dei fan turchi sono decine di migliaia…

Le conseguenze per gli altri eventi in programma

Se lo show di Robbie Williams è in forse ma non ancora cancellato, anche se le pressioni per il suo rinvio aumentano, un’altra artista – la norvegese Ane Brun – ha invece già ufficializzato il rinvio del suo show previsto per ottobre sempre al Festival Park Yenikapi con un messaggio su Instagram: “Ho deciso di non esibirmi a Istanbul questo ottobre… purtroppo, questo non è il momento giusto.”

È stato annullato anche il live show del comico sudafricano Trevor Noah, previsto per il 23 aprile e sempre promosso da DBL Entertainment, senza che siano state comunicate motivazioni ufficiali.

Muse e Istanbul: cosa succede ora?

Con il rinvio ufficiale, i Muse hanno promesso che il concerto di Istanbul sarà riprogrammato nel 2026, con una nuova società organizzatrice ancora da definire. Secondo quanto riferito da BBC Turkish, la scelta del nuovo promoter sarà decisa dalla band che vuole garantire un’organizzazione rispettosa delle sensibilità locali.

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I biglietti per la data inizialmente prevista sarebbero dovuti andare in vendita il 3 aprile, ma l’apertura della biglietteria è stata sospesa. Nessuna informazione è stata fornita per ora sulla validità futura dei ticket.

Tra musica e nuovi progetti per la band

Nel frattempo, i Muse continuano a lavorare su nuovi progetti. Il frontman Matt Bellamy ha da poco presentato una nuova chitarra ispirata ai suoi film americani preferiti, mentre il bassista Chris Wolstenholme ha rivelato che il gruppo è attualmente al lavoro su un nuovo album in uscita nel 2026. Nessuna conferma ufficiale, ma l’ipotesi è che il disco possa accompagnare il tour riprogrammato che includerà la tappa di Istanbul. La band riprenderà il suo tour passato con enorme successo lo scorso anno dall’Italia con pochissime date: Turku (Finlandia), Clisson (Francia); Landgraaf (Olanda), Oslo (Norvevia) e Stoccolma (Svezia) prima di chiudersi in studio e completare il loro decimo album che seguirà Will of the People, pubblicato nel 2022.

Stefano Benzi

Sono nato a Genova ma vivo da più di trent'anni a Milano dove da sempre mi occupo di informazione. Sono giornalista professionista dal 1988 con molte esperienze in TV. Ho diretto Eurosport, Sportitalia, lavorato per Sky, Antenna 3 Lombardia. Poi radio (RTL 102.5) e ho scritto per numerose agenzie, quotidiani e innumerevoli siti. Adoro il mio lavoro, continuo a studiarne evoluzione e sviluppi occupando di sport, spettacolo, cronaca italiana ed estera. La mia grande passione da sempre è la musica.