Una delle conduttrici Rai più amate dagli italiani, secondo alcuni, “doveva essere licenziata”: cosa sta succedendo alla tv pubblica
La Rai, la tv pubblica italiana per antonomasia, non sta attraversando un buon periodo. Al di là dei numeri sugli ascolti sicuramente confortanti a parte qualche eccezione, sono le critiche che sono piovute da quando al governo è arrivata Giorgia Meloni a far storcere il naso ai più, anche e soprattutto ai conduttori. Dal settembre del 2022, giorno in cui la leader di Fratelli d’Italia ha vinto le elezioni, sono andati via dal servizio pubblico Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, Amadeus, Lucia Annunziata, e Bianca Berlinguer per non citare che i più famosi. Un’altra presentatrice, però, potrebbe fare la stessa fine, e non per sua scelta.
Stiamo parlando di Serena Bortone. La padrona di casa di ‘Che sarà‘, in vista della festa della Liberazione, aveva invitato nel suo programma lo scrittore Antonio Scurati per leggere un monologo riguardante, appunto, il fascismo e piuttosto critico nei confronti dell’esecutivo, ma poco prima della messa in onda aveva notato che era stato cancellato dalla scaletta.
Stupita da quello che era successo si era lamentata sui social, facendo intendere che l’autore fosse stato vittima di una censura. Per dimostrare che così non era, la stessa presidente del Consiglio aveva pubblicato il testo sul suo account Instagram, intanto però il procedimento disciplinare nei confronti della giornalista era partito, così come le ricostruzioni su quanto accaduto.
Roberto Sergio, (ancora) contro Bortone: “Doveva essere licenziata”
Sul futuro di Bortone in Rai la verità si saprà a partire dall’11 giugno, giorno in cui la giornalista presenterà le sue tesi e si valuterà il da farsi. Sicuramente, però, l’amministratore delegato dell’azienda, Roberto Sergio, ha le idee chiare su quello che dovrebbe essere, o sarebbe dovuto essere.
Alla festa dell’Innovazione del Foglio, a Venezia, il prossimo direttore generale ha infatti detto che la conduttrice “doveva essere licenziata per quello che ha fatto e non è stata licenziata. Non è stata punita” e questo perché “a nessun dipendente di nessuna azienda sarebbe consentito di dire cose contro l’azienda in cui lavora“.
Non solo, però. Sergio, affermando che di fatto non esiste nessuna TeleMeloni come è stata ribattezzata la Rai disegnata dalla premier, ha anche riscritto la narrazione fatta da Bortone all’epoca dei fatti. “Credo che alcune persone abbiano una straordinaria capacità di ribaltare la verità e di diventare vittime nello stesso tempo e poi eroi del Paese e del sistema.
Ha poi proseguito: “Ho mandato un WhatsApp a Serena Bortone dove la invitavo a mandare in onda il monologo di Scurati. Nessuno avrebbe impedito quel monologo. Nella scaletta del programma c’era scritto, inoltre, ‘ospite a titolo gratuito”. Ed è solo perché lo scrittore si è rifiutato di andare gratis che è stato cancellato.