Teramo. Ruolo, riconoscimento e potenzialità della figura dei mediatori sono al centro di un convegno dal titolo “La mediazione interculturale in Abruzzo: quale riconoscimento?” promosso da Provincia e Casa Circondariale di Teramo, che si terrà lunedì 22 marzo, alle ore 9,30, nell’auditorium “Alessandrini” dell’Itis di Teramo.
Favorire processi virtuosi di coesione sociale, di integrazione e di tutela delle pari opportunità: questi i compiti della mediazione interculturale, un’esperienza che in Italia è iniziata più di quindici anni fa, con la legge sull’immigrazione del 1998 che ha istituzionalizzato la figura dei mediatori, e si è man mano consolidata attraverso esperienze professionali di qualità.
Tra queste è da annoverare anche l’esperienza teramana, che tuttora vede coinvolti i mediatori in diversi ambiti e sedi (dai Centri per l’impiego della Provincia alla Questura, dalle scuole al carcere). In provincia lavorano attualmente una trentina di mediatori, di cui la maggior parte con incarichi di lavoro saltuari. Proprio la discontinuità di impiego ed il rischio di interventi effettuati da figure non professionali sono alcuni dei problemi in discussione sui quali, da parte della categoria, si chiedono chiarezza e una regolamentazione specifica a livello regionale.
Il convegno, in particolare, sarà l’occasione per discutere i vari problemi alla luce delle “Linee di indirizzo per il riconoscimento della figura professionale del mediatore interculturale”, definite dal Gruppo di Lavoro Istituzionale per la promozione della Mediazione Interculturale coordinato dal Ministero dell’Interno e presentate lo scorso dicembre.