Serena Bortone è stata sospesa per alcuni giorni dalla Rai dopo il caso Scurati. Scoppia la polemica, che succede.
A distanza di poche ore dalla decisione della Rai, è intervenuto il sindacato dei giornalisti della tv pubblico che ha preso una posizione netta sulla vicenda che ha visto protagonista la loro collega.
L’Usigrai, che è l’Unione sindacale giornalisti Rai, ha parlato di ritorsione della Rai verso Serena Bortone per la vicenda Scurati, quando lei decise di leggere ugualmente il monologo dello scrittore che era stato tolto senza spiegazione.
“Su Serena Bortone si sta consumando la ritorsione di chi è più preoccupato di fagliela pagare che di capire cosa è veramente successo nella vicenda del contratto negato per il monologo tv di Antonio Scurati”.
Secondo il sindacato dei giornalisti della televisione pubblica, la Rai avrebbe scaricato le sue eventuali colpe sulla conduttrice di Rai Tre, che ha ricevuto una sanzione di sei giorni. “Si scarica su una collega, interna Rai, il malfunzionamento e l’assenza di una catena di comando aziendale”, scrivono i giornalisti dell’Usigrai in un comunicato ufficiale diffuso dai media, spiegando anche di avere questa convinzione perché nei giorni successivi alla lettura del monologo da parte di Serena Bortone, i vertici Rai hanno assunto versioni diverse sui fatti.
“Una vicenda che matura proprio in quegli uffici, tanto da uscire nei giorni seguenti con diverse versioni”, si legge nella nota. I giornalisti hanno annunciato l’intenzione di difendere la collega in tutte le sedi possibili. “Usigrai difenderà in ogni sede la legittimità etica e professionale dell’operato di Serena Bortone e di tutte le dipendenti e i dipendenti messi nel mirino di questi vertici…”.
I giornalisti ritengono che proprio i responsabili della Rai, dovrebbero dare spiegazioni sul loro operato ed eventuali responsabilità. Al momento, Serena Bortone, conduttrice di Chesarà, non ha preso parte al dibattito e non si è espressa sul provvedimento Rai nei suoi confronti.
Sulla punizione della Rai è intervenuto anche lo scrittore Antonio Scurati: “Posso dire che è sicuramente una forma di avversione, di punizione, da parte della Rai, che dovrebbe essere la nostra principale azienda culturale, di un suo professionista di indubbia capacità, che ha lamentato una limitazione della libertà di informazione”.
Secondo lo scrittore, quello che è accaduto a Serena Bortone “è sintomo di una tendenza fortemente illiberale che secondo me è visibile, una tendenza generale che dovrebbe inquietare chiunque abbia a cuore la democrazia liberale e che è di grave danno anche per l’azione di governo, soprattutto a livello internazionale”.